Home » News » Variante Delta, nuova ondata Covid a settembre 2021: l’allarme di Pregliasco

Variante Delta, nuova ondata Covid a settembre 2021: l’allarme di Pregliasco

Pubblicato il
coronavirus nel Lazio 26 aprile

Non sembra esserci pace sul fronte dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. E nemmeno su quello della comunicazione degli esperti che continuano a gettare benzina sul fuoco (con previsioni che però non sempre si dimostrano fondate). Se da un lato dunque le persone stanno tornando a “respirare” un po’ di tranquillità, complice l’arrivo della bella stagione ma soprattutto della campagna vaccinale che da tempo ormai corre veloce in Italia, dall’altra c’è già chi lancia l’allarme per i prossimi mesi. La famosa terza ondata sarebbe infatti dietro l’angolo.

Pregliasco lancia l’allarme: «Variante Delta, Italia come Inghilterra»

A parlare stavolta tra le pagine de Il Messaggero è stato il Professore Fabrizio Pregliasco, virologo e docente dell’Università Statale di Milano. Per l’esperto, in poche parole, in Italia si potrebbe assistere “a quanto sta già avvenendo nel Regno Unito con la diffusione della variante Indiana (o Delta)“.

Il periodo temporale è indicato per dopo l’estate. «Da sempre dico apriamo con attenzione. Abbiamo ancora mezzo milione di persone che possono contagiare altri in varia forma e con varia intensità. Per fortuna, quello che si vede in Inghilterra e che a mio avviso possiamo raggiungere anche qua è non avere un gran numero di casi gravi grazie alla vaccinazione dei soggetti fragili», afferma Pregliasco.

L’arma però c’è e si chiama vaccino a patto però, continua il Docente, di “completare il ciclo vaccinale dato che una dose non basta”.  Se dunque per Pregliasco “una voce in fondo al tunnel c’è è ancora presto per gridare vittoria”. «Credo che servirà la terza dose di vaccino. Il Covid diventerà endemico con incidenza bassa”, chiosa il Docente.

Leggi anche: Variante indiana, efficacia dei vaccini Pfizer e AstraZeneca a confronto: i risultati dello studio

 

 

Impostazioni privacy