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I sassi di Matera, tra storia e turismo

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La città di Matera custodisce una storia molto lunga. Le prime testimonianze di insediamenti umani risalgono al Paleolitico. Una storia millenaria che ha amalgamato e trasformato il territorio nella splendida città d’arte che oggi vediamo.

Matera è soprattutto la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, che si sviluppa a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e modellate successivamente in strutture complesse. Il tutto si articola all’interno di due anfiteatri naturali, con degli spalti che ospitano le strutture del Sasso Caveoso e del Sasso Barisano.

Questi famosissimi Sassi, dal 1993, sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco, il primo riconoscimento dato ad un sito del meridione e il sesto in Italia. Mentre nel 2019 il capoluogo lucano è stato designato come Capitale Europea della Cultura, un’assegnazione che premia l’incredibile paesaggio rupestre e l’immenso patrimonio culturale della città, diventata sede di eventi espositivi di prestigio e fama internazionale. Le bellezze di Matera, e maggiori informazioni su tutto ciò che riguarda la storia e il turismo della città lucana, sono presenti sul portale Basilicata Nel Cuore, contenitore di approfondimenti e itinerari.

La Storia dei Sassi

La prima definizione del termine Sasso risale al Medioevo. La parola figura in un documento del 1204.
I Sassi, oltre ad essere dei quartieri, possono benissimo essere definiti paesaggio culturale. In questo modo, infatti, sono stati menzionati nella loro definizione quando sono stati iscritti nell’elenco dei Patrimoni Mondiali dell’Unesco.

La storia dei Sassi, in pratica, si può identificare benissimo con la storia di Matera. Il nome ‘Sassi’ è l’identificazione che si da ai due principali quartieri di cui il nucleo storico cittadino è formato: il Piano e la Civita. Attorno a quest’ultima si sviluppano il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.
Il Sasso Barisano deve la sua denominazione alla collocazione geografica. Questo è infatti orientato in direzione nord-occidentale e prende il nome dalla città di Bari, perché, appunto, guarda verso il capoluogo pugliese.

Il Sasso Caveoso, assume il nome medievale della città di Montescaglioso, che portava la denominazione di Mons Caveous. La caratteristica principale di questa parte della città sono le abitazione scavate nel tufo e costruite una sovrapposta all’altra. Questa modalità di struttura ricorda molto la cavea teatrale, con le case-grotta che gradualmente scendono verso la Gravina.
I Sassi hanno attraversato una lunga storia: dal paleolitico al neolitico, arrivando all’età del bronzo e del ferro, e sono state poi caratterizzate fortemente dall’avvento del Cristianesimo. I luoghi di culto cristiano, infatti, costituirono la tipologia di costruzione più ricorrente.

Molte grotte furono trasformate in cappelle o grandi chiese, o strutture religiose in generale.
Oggi i Sassi sono identificati come uno straordinario eco-sistema urbano, capace di portare alla modernità il concetto preistorico di abitazione cavernicola. Essi sono un’esempio eccellente di sfruttamento del contesto naturale.

Luoghi d’attrazione

La visita ai Sassi è un’esperienza davvero indimenticabile, consigliabile a tutti. Essi, dal punto di vista architettonico, presentano una serie di stratificazioni storiche che poche strutture presentano. Molto spesso una stessa casa-grotta o una chiesa rupestre, è stata utilizzata per tanti anni e per svariati scopi. L’insieme tra chiese rupestri, aree di sepoltura, scalinate, giardini e ballatoi formano un insieme armonico tutto da vedere.

Godersi una passeggiata tra le vie principali e i vicoli può condurre il visitatore a scenari inaspettati e luoghi sorprendenti.

L’asse principale, via Buozzi, collega i due rioni Sassi, arrivando fino a via Madonna delle Virtù e via D’Addozio, dove nel frattempo si potranno osservare scorci e paesaggi bellissimi.
Luoghi di attrazione principali del centro storico della città di Matera sono sicuramente le chiese rupestri, luoghi che testimoniano un’evoluzione dell’uomo dalla preistoria, naturalmente con un diverso utilizzo, ai giorni nostri.

Le chiese di maggiore interesse sono:

  • Santa Maria de Idris: collocata nello sperone roccioso del Monterone, essa domina il Sasso Caveoso. Da qui è possibile ammirare un fantastico panorama che espone al visitatore la Gravina e la città;
  • San Pietro Barisano: situata nell’altro Sasso della città, il Barisano. Questa chiesa rupestre, chiamata in origine San Pietro de Veteribus, è la più grande dell’intera città. Attraverso le indagini a scopo archeologico, è stato possibile individuare una prima struttura, collocata al di sotto del pavimento, sempre di tipo rupestre, del XII-XIII secolo;
  • Santa Lucia alle Malve: essa si trova non lontana dalla chiesa rupestre di Santa Maria de Idris, nel rione omonimo. Questa struttura è stata progettata per essere il primo monastero femminile benedettino, risalente addirittura all’VIII secolo. Nella parte interna sono presenti alcuni dipinti murali di grande valore, tra i più importanti e belli del territorio.

I Sassi nel contesto sociale

Il centro storico di Matera e i Sassi sono stati set ideali per molti registi del grande cinema internazionale, basta citare alcuni dei film girati nella città lucana: Il Vangelo Secondo Matteo, La Passione di Cristo, Cristo si è fermato a Eboli, Ben-Hur, Wonder Woman. Ma anche manga e anime hanno avuto come scenario i Sassi, come il manga D.Gray-man o come gli anime Il fantasma di Matera, Fammi sentire una ninna-nanna e Aria del vecchio della terra e della notte del cielo.

Uno degli aspetti sicuramente più curiosi dei Sassi di Matera è stata la loro definizione di Vergogna d’Italia. Togliatti definì in questo modo i rioni materani per le condizioni di vita in cui gli abitanti vivevano. Infatti la città si presentava sovraffollata, povera e senza servizi. Per fortuna, dagli anni Cinquanta in poi la città vive un inaspettato riscatto sociale. Il Governo De Gasperi decretò l’abbandono dei rioni Sassi, che poi vengono utilizzati nel tempo quasi esclusivamente a scopo turistico.

Inoltre questo cambio di scopo ha mantenuto molto spesso intatte le strutture, che hanno assunto quel fascino antico che oggi attira molti turisti e che ne ha fatto uno dei siti Unesco e luoghi più apprezzati al mondo, una delle cartoline più belle dell’Italia.

Altro luogo da cui ammirare e fotografare per intero la città e i Sassi è il Belvedere di Murgia Timone. Il consiglio è quello di aspettare il tramonto, cioè quando la città inizia ad illuminarsi. Uno spettacolo unico, tutto da apprezzare.

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