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Raccogliere le castagne a Roma e nel Lazio, dove andare

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Qualcuno le mangia semplicemente per il gusto, ignorando gli effetti benefici. Ma le castagne che siano bollite, arrostite, secche, come ingredienti per dolci o anche assunte dalla farina che ne deriva, utile a realizzare pietanze sia dolci che salate, fanno bene alla salute. Intanto hanno un alto livello nutritivo, poi sono indicate per coloro che soffrono di diabete, obesità, colite. Insomma non solo piacere per il palato, ma anche effetti curativi.

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Dove raccogliere le castagne a Roma

E allora nasce la curiosità su dove andare a raccogliere, in particolar modo nel Lazio e a Roma. Volendo scegliere un castagneto che si trova nella Capitale, nella parte più a nord della città, allora è possibile raggiungere Manziana, tra canale Monterano e Bracciano. Una meta facilmente raggiungibile dai romani nella quale immergersi in una bellissima e maestosa natura fatta di castagneti che si estendono per circa 600 ettari, ma anche di querce, carpini, aceri selvatici e di tante altre piante che animano il sottobosco.

Quali sono i castagneti vicino alla Capitale

Ci sono anche altre destinazioni molto vicine a Roma ricche di castagne, tra le quali: Carpineto Roma, Segni e Montelanico.  Si tratta di zone ricche di frutti che si estendono per circa mille ettari, che producono i cosiddetti marroni, sono la qualità più ricercata dagli amatori del prodotto e proprio per questo sono anche le più costose. D’altra parte si contraddistinguono per la grandezza, la forma e il colore e hanno un sapore particolarmente dolce, estremamente gradevole al palato.

Le castagne dei Monti Cimini sono tra le più pregiate e ricercate

Tra le castagne più rinomate, proprio per il suo gusto, quella dei monti Cimini. In questo caso saranno vari i boschi nei quali addentrarsi per una passeggiata all’aria aperta: a Caprarola, Canepina, Capratica, Ronciglione e Soriano nel Cimino, oltre che nella Faggeta Vetusta. La particolarità di queste località è che è possibile raccogliere castagne anche semplicemente passeggiando per le strade della faggeta, visto che abbondano in queste località. Particolare rilevanza ha la castagna di Vallerano, che viene prodotta nell’omonimo Comune. In quest’ultimo caso ci si trova in provincia di Viterbo, dove c’è una tradizione secolare legata alla castagna, anche perché si segue una particolare procedura di essiccazione che permettono l’utilizzo del frutto in qualsiasi periodo dell’anno.

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Castagneti anche a Latina, Frosinone e Rieti: ecco dove

Ma nel Lazio ci sono anche altri castagneti di pregio, in provincia di Latina, di Frosinone, di Rieti. Sui monti Lepini, infatti, nella Selva di Cori, abbondano i castagni, così come a Norma e Lenola. Addentrarsi nelle radure ci si ritrova in un fitto bosco di castagni con foglie verdi e maestose che raggiungono anche i trenta metri di altezza. Per lungo tempo le castagne sono state una fonte di alimentazione primaria che viene preservata tuttora con grande gelosia, passione e rispetto per l’ambiente che ospita le sue piante.

In Ciociaria, invece, le castagne più ricercate sono quelle di Terelle, tanto che hanno avuto anche il riconoscimento della Denominazione di Origine protetta. Anche nella Valle del Turano a Rieti è possibile trovare questo frutto con caratteristiche peculiari, si tratta della castagna rossa del Cicolano che si distingue per il suo gusto estremamente delicato.

Come raccogliere le castagne per evitare di farsi male

Ma come si raccolgono le castagne? Mai agitare i rami con un bastone, perché si potrebbero provocare danni alla pianta, i frutti vanno invece raccolti da terra. Una volta preso il ricco, attenzione a non pungervi utilizzando le mani, premere con il piede per riuscire ad aprire e far uscire il frutto, magari con l’aiuto di un bastone di legno. Sarebbe opportuno indossare dei guanti da lavoro, sempre, per evitare di farsi male.

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