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Vincolo, niente ‘congelamento’ del provvedimento: secco no dei giudici a Cogea

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Si è svolta ieri giovedì 21 febbraio 2019 la camera di consiglio riguardante il vincolo apposto sull’agro romano dal Ministero dei Beni Culturali. Dopo la sconfitta al Tar infatti, lo ricordiamo, le aziende hanno deciso di impugnare la sentenza ricorrendo al Consiglio di Stato. Nell’udienza di ieri inoltre Cogea, che dovrebbe realizzare nell’area il tanto contestato impianto di compostaggio da 60mila t/a (e a futura possibile realizzazione a ‘bio’gas), ha chiesto la sospensiva della sentenza del Tar. Una mossa, c’è da dire, già tentata in passato che non aveva però dato l’esito sperato

A difendere il vincolo denominato «Ambito delle tenute storiche di Torre Maggiore, valle Caia ed altre della Campagna Romana nei comuni di Pomezia ed Ardea (RM)» a tutela di un territorio agricolo di pregio paesaggistico esteso per oltre 2000 ettari c’erano (come sempre) cittadini e associazioni guidate da Latium Vetus e No Biogas Pomezia, difesi in aula dall’avvocato Stefano Rossi.

Il Tribunale tuttavia ha comunicato di ritenere «insussistenti le esigenze cautelari», per la natura della causa, ed ha fissato, previa rinuncia della domanda cautelare, l’udienza di merito per il prossimo 19 settembre 2019. In altre parole niente sospensiva della sentenza del Tar: il vincolo non si tocca.

Fatto degno di nota è stata ieri l’assenza del Comune di Pomezia, che al Tar si era costituito coi privati seppur con una posizione differente (no ad un annullamento in toto del vincolo, sì ad una rimodulazione dello stesso, ndr), e della Regione Lazio che al momento non si sono ancora costituiti. Attesa dunque per capire quale posizione prenderanno i due enti.

 

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