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“Vogliamo tornare a casa senza essere ammazzate.” Il progetto DonnexStrada e la testimonianza di Greta

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E’ un comune sabato sera, hai appena finito di lavorare e ti stai preparando per uscire con le tue amiche dopo una settimana pesante. Non devi prendere mezzi pubblici, hai la macchina, puoi indossare un bel vestito senza preoccuparti. Esci e ti godi la serata. Torni a casa e parcheggi. Sei lontana dal portone, è buio e la strada è deserta. Scrivi un messaggio alla tua amica “posso chiamarti? Sto più sicura”.

Questo è ciò che nella società odierna è considerato normale. E’ ormai consuetudine, infatti, chiamare un’amica o un amico mentre si torna a casa la sera da sole, perché si ha paura. E quando avere paura diventa “normale”, qualcosa non va.

Donnexstrada

A mettere in luce il problema, ormai abbandonato nel dimenticatoio, sono state delle ragazze che attraverso un semplice post su Instagram hanno fatto partire un’iniziativa strabiliante chiamata DonnexStrada. E’ cominciato tutto un mese e mezzo fa, circa, quando la psicologa Laura De Dilectis, ha proposto la sua idea. Poco dopo è nata la pagina Instagram DonnexStrada.

A primo impatto potrebbe sembrare una delle tante pagine di ascolto e supporto, nate soprattutto in questo periodo, ma è molto di più. Nel momento in cui una ragazza o una donna si sente poco sicura nel tornare a casa o a girare per strada, che sia di giorno o di notte, può inviare un messaggio in direct alla pagina scrivendo diretta o nei casi di urgenza diretta urgente o SOS, e la pagina farà partire una diretta, pubblica o privata offrendo compagnia alla ragazza che l’ha richiesta.

https://www.instagram.com/p/CMzIc0iK7wp/

“Nelle dirette si parla di tutto” dice Greta, una delle dieci ragazze che lavorano costantemente a questa iniziativa. “Lavoriamo anche 10 ore al giorno a questo progetto. Se una ragazza sa che dovrà tornare da sola dopo aver lavorato, può programmare la diretta e noi la ascolteremo. Siamo organizzate in turni, se ci scrivi noi rispondiamo in tempi brevissimi.

Le proposte e i servizi

Le prime due proposte della pagina sono state le dirette per strada e le testimonianze. Andando avanti, in pochissimo tempo, moltissimi collaboratori esterni, tra sociologi, legali, psicologi e psicoterapeuti, hanno permesso di ampliare i servizi messi a disposizione. Proprio grazie al loro supporto, sono state messe a disposizione delle sedute psicologiche a un prezzo sociale di 30 euro a seduta, per le vittime di violenza.

https://www.instagram.com/p/CNpFdimFqTX/

Il ruolo delle Istituzioni

La pagina ha spopolato “Ogni giorno il numero di followers aumenta” ha detto Greta “Riceviamo tantissimi complimenti, ma è importante non intasare i direct e lasciarli liberi per le richieste di aiuto” Ma i followers non sono sempre una benedizione “I followers vanno visti in negativo. Vuol dire che ci sono tantissime persone che hanno paura per strada.

Un progetto strabiliante, che ha necessità di esistere e una situazione che non poteva continuare a restare nell’ombra “Secondo me era un progetto necessario. C’è il problema della sicurezza stradale delle donne ed è un problema che mesi fa non era tanto conosciuto. C’è un buco nella società, che stiamo riempiendo, ma ne dovrebbero parlare le Istituzioni.”

Infine, Greta, vuole chiarire un aspetto molto importante: “Noi siamo un supporto, ma in caso di emergenza o di violenza preesistente è necessario chiamare il 112.”

https://www.instagram.com/p/COBbyATlEzC/

 

 

 

 

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