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Zona gialla e arancione, quali Regioni cambiano colore da lunedì 3 gennaio 2022

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lavorare nel settore alberghiero ai tempi del Covid

Il virus e la sua variante Omicron continuano a circolare e presto l’Italia cambierà di nuovo colore perché da lunedì 3 gennaio saranno molte le Regioni che dal bianco passeranno al giallo, alcune addirittura all’arancione. Un inizio anno diverso, una cartina per l’ennesima volta modificata e italiani che, a distanza di tempo, continuano a combattere una battaglia contro la pandemia, che non si può dire ancora vinta.

Quali Regioni cambiano colore da lunedì 3 gennaio 2022?

Lazio e Lombardia, di cui ormai si parla da giorni, molto probabilmente passeranno in zona gialla da lunedì 3 gennaio. Anzi, l’ipotesi si fa sempre più concreta. E a questi due territori potrebbe aggiungersi la Sicilia. Attualmente, lo ricordiamo, in fascia gialla ci sono: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Calabria, Marche e le province autonome di Trento e Bolzano, ma presto la lista potrebbe allungarsi. Per passare in zona gialla, infatti, le Regioni devono avere una incidenza di oltre 50 casi settimanali ogni 100 mila abitanti e un’occupazione dei posti letto in terapia intensiva pari al 10% e in area medica pari al 15%, mentre per il passaggio in arancione le terapie intensive superano il 20% e l’area medica il 30%. 

Regioni in zona gialla da lunedì 3 gennaio 2022

Hanno numeri da zona gialla, con il passaggio quasi assicurato il 3 gennaio, Piemonte e Lazio. Vicine alle soglie critiche anche la Sicilia e la Lombardia, che ha un’incidenza a 746 nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti e i tassi di occupazioni del 12% per le terapie intensive e del 15% per i reparti ordinari. 

Regione in zona arancione da lunedì 3 gennaio

E se alcune Regioni rischiano la zona gialla, altre potrebbero passare addirittura in arancione. La provincia di Trento, infatti, stando all’ultimo monitoraggio ha le terapie intensive al 26% (area medica al 17%), mentre quella di Bolzano ha le terapie intensive al 19% e l’area medica al 18%. Dati che fanno preoccupare e che sono in aumento anche in Calabria e in Veneto. Non ci resta, però, che aspettare e capire cosa succederà e come inizierà l’anno nuovo per l’Italia. 

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