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FONDI EUROPEI PER I COMUNI: REGIONE E ANCI LAZIO FANNO FRONTE COMUNE

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In tempi di crisi, i Comuni devono cercare modi alternativi per fare cassa. Ad aiutarli in questa direzione la Regione Lazio, che, attraverso la commissione Affari Comunitari, presieduta da Gilberto Casciani (Lista Polverini), ha proseguito l’esame della P.L. n. 136 del 13 gennaio 2011 sui “Contributi a Enti pubblici e privati per la partecipazione a progetti ammessi al finanziamento ai programmi comunitari a gestione diretta” di iniziativa del consigliere Romolo Del Balzo. Espresso, all’unanimità, parere favorevole alla proposta di legge regionale. Grazie alle modifiche approvate oggi cambia la ratio della legge: potranno infatti accedere ai contributi anche enti pubblici e privati (senza scopo di lucro) che abbiano “solo” presentato i progetti e non esclusivamente quelli che hanno già ottenuto il finanziamento. “Un modo – ha spiegato il presidente Casciani – per promuovere la partecipazione all’elaborazione e alla presentazione dei progetti. Con questi emendamenti viene inoltre innalzata la quota del contributo ai piccoli comuni”.

A seguire, la commissione ha ricevuto in audizione il dottor Andrea Vignoli, European Project Manager dell’Anci Lazio, per analizzare la capacità di attrarre fondi comunitari da parte dei 378 comuni del Lazio. “Le pubbliche amministrazioni locali – ha sottolineato Vignoli – non hanno una visione europea dei progetti. Abbiamo cercato di analizzare i punti di debolezza delle nostre realtà territoriali proprio sull’incapacità ad accedere ai fondi comunitari”. “Ne è emerso – ha spiegato Vignoli – che nella maggior parte dei casi i Comuni, soprattutto i più piccoli, presentano una carenza strutturale di personale destinato all’attività di studio e progettazione di programmi europei, per non parlare di proposte di partnership, una diffusa carenza linguistica, in ultimo, una scarsa visione europeista dei progetti”. “Le piccole realtà territoriali, ma anche quelle più grandi come Roma Capitale – ha continuato Vignoli – sono spesso portate a valorizzare monumenti, sagre, feste di patrono, la fontana del paese, ma per i progetti europei sono le eccellenze dei servizi che contano. Se dovessimo sviluppare un progetto di partnership o network di servizi probabilmente come Regione Lazio non venderemmo nulla all’Europa. Idee di servizi potrebbero essere le eccellenze da ideare, sviluppare e quindi vendere all’Europa”.

Il presidente Casciani al termine dell’intervento del dottor Vignoli ha quindi proposto la sottoscrizione di una lettera di intenti, per concretizzare una collaborazione tra Anci e la Commissione Affari Comunitari, al fine di diffondere il più possibile la conoscenza e l’elaborazione dei programmi Europei, finanziabili da parte dei Comuni del Lazio. Il consigliere Angelo Miele (Lista Polverini) si è soffermato sulle professionalità inespresse dei dirigenti della Regione Lazio già presenti a Bruxelles. Sulla possibilità di attivare un lavoro di raccordo tra questi e le realtà locali, anche grazie alla collaborazione dell’Anci. Sulla mancanza di una regia e quindi sulla necessità di attivare un lavoro coordinato per indirizzare le realtà locali all’elaborazioni di progetti finanziabili, è stato l’intervento di Carlo De Romanis (Pdl).
Francesco Scalia (Pd) ha sottolineato le responsabilità della giunta regionale per l’incapacità di gestire i fondi strutturali, per mancanza di conoscenza dei meccanismi. Sulla carenza di capacità di progettare ha evidenziato come negli anni si siano create società di consulenza che vendono progetti preconfezionati e pronti da presentare. Nate nel vuoto della conoscenza e di informazione da parte di soggetti pubblici.

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