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Delitto di Natale alle porte di Roma: fermato un 39enne (VIDEO)

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omicidio Monterotondo

E’ stato ucciso il giorno a Natale, probabilmente a seguito di una lite. Il suo cadavere è stato trovato la mattina del 25 dicembre all’interno della baracca in cui viveva: la terribile scoperta è avvenuta grazie a un volontario della Comunità di Sant’Egidio incaricato di portare il pranzo alla vittima. E questa sera alle 19:00 il PM di turno della Procura della Repubblica di Tivoli ha emesso il decreto di fermo nei confronti di D.A., cittadino rumeno di 39 anni, perché indagato del delitto di omicidio volontario di Horonceanu Constantin, cittadino rumeno di 63 anni, commesso a Monterotondo due giorni fa.

La scoperta del cadavere il giorno di Natale: uomo morto per accoltellamento

Nella mattina del 25 dicembre i Carabinieri venivano avvisati del rinvenimento del cadavere da un volontario della Comunità di Sant’Egidio incaricato di portare il pranzo alla vittima e che si era recato presso la baracca dell’uomo.
Intervenivano, prontamente, i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Monterotondo e del Nucleo Investigativo del gruppo Carabinieri di Ostia che, sotto la direzione del PM di turno della Procura della Repubblica di Tivoli Francesco Menditto, constatavano la morte dell’uomo. Sul posto era presente il medico legale che, insieme agli investigatori, dai primi accertamenti rilevava numerose coltellate nella zona toracica.

Il ritrovamento dei coltelli compatibili con l’omicidio

Eseguiti i rilievi di rito e, prontamente, l’esame autoptico che confermava la causa della morte, le serrate indagini svolte hanno consentito, allo stato, di individuare il presunto responsabileL’uomo è stato rintracciato nel suo alloggio di fortuna (sempre in Monterotondo) dove sono stati rinvenuti due coltelli compatibili con le ferite riscontrate in sede di esame autoptico.

Le plurime dichiarazioni raccolte dai Carabinieri e quanto rinvenuto inducevano il PM di turno, in considerazione dei rilevati gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di fuga dell’indagati, ad emettere decreto di fermo eseguito dai Carabinieri.
Le cause dell’omicidio, allo stato emerse, sembrano relative all’ambiente di grave disagio in cui versava il deceduto e a cui appartiene anche l’uomo indagato.

Sarà chiesta, domani, la convalida del fermo al Gip del Tribunale di Tivoli che, nelle successive 48 ore, sentito l’indagato, deciderà sulla convalida e sulla richiesta di misura cautelare in carcere.

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