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All’Ospedale di Ariccia spunta il progetto di un reparto di sola Ostetricia

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In queste ore continua a montare la protesta per la chiusura dei reparti del punto nascite di Anzio e Velletri, non solo da parte dei cittadini che postano senza sosta le foto dei piccoli nati nei Comuni, ma anche di medici ed infermieri.

Gli angeli della Pandemia sono saliti agli onori della cronaca per il loro lavoro estenuante ed oggi mostrano preoccupazione per il loro futuro del dopo Covid, ma il tempo dei ringraziamenti sembra ormai già lontano. In questo contesto ad agitare gli animi è un progetto ambizioso, che potrebbe essere realizzato al nuovo ospedale di Ariccia, biglietto da visita della sanità del Lazio. A parlarcene è un addetto ai lavori che ci ha riferito dell’idea che è nell’aria da tempo di realizzare un reparto di solo ostetricia che richiederebbe un grande impiego di personale. Un modello americano, in completa disarmonia con le realtà depotenziate e povere degli altri presidi ospedalieri, privi di letti e delle attrezzature essenziali. L’apertura di questo reparto, vista la situazione, sarebbe in linea con la chiusura dei punti nascita degli altri Comuni, difatti il personale è stato già accorpato al Noc, la cattedrale nel deserto che in poco tempo ha assorbito tutte le realtà sanitaria dei Comuni, mettendo in difficoltà i 600mila utenti del distretto. Nell’ultimo report di Cittadinanza attiva del Lazio riportato sulla rivista nazionale Quotidiano Sanità, vengono riportate alcune di queste criticità:

“In tutta la ASL RM5 non esiste una risonanza magnetica nelle 5 strutture pubbliche: Tivoli, Palestrina, Colleferro, Monterotondo e Subiaco. Ma nel privato basta uscire fuori dall’ospedale di Tivoli e abbiamo una Risonanza magnetica. ASL RM 6: chiusura di due punti nascita ad Anzio e Velletri. Il punto nascita di Anzio verrebbe spostato, pare Aprilia (altra ASL) in struttura privata, ma solo per parti “semplici” e senza complicazioni. Mentre per i bambini in età pediatrica dal litorale sud ci si dovrebbe spostare al Nuovo Ospedale dei Castelli per le attività specialistiche. Il punto nascita di Anzio aveva subito un primo tentativo di chiusura a settembre. Poi saltato perché si venne a sapere. E vi fu da parte dei cittadini una ferma oppozione. La struttura è sotto i 500 parti/anno con una popolazione afferente di circa 120.000. Mancano le figure pediatriche perché i concorsi per queste figure sono ferme da tempo. I Sindaci del Distretto sembrerebbe, mettiamo il condizionale, che non siano stati coinvolti nelle scelte. Il 24 maggio davanti l’ospedale di Anzio si svolgerà un flash mob per dire no alla chiusura del punto nascita della città del litorale romano.Il punto nascita di Velletri ha una medesima fisionomia come percorso”. 
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