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La prostatite: sempre più uomini colpiti

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Sapevate che la prostatite colpisce il 38% degli uomini? Quella che molti uomini tendono a nascondere in quanto reputano imbarazzante, è in realtà una malattia molto comune, caratterizzata da gravi sintomi urinari, tipici dell’infiammazione o dell’infezione della ghiandola prostatica, che viene colpita dal processo flogistico, il più delle volte di origine batterico. Trascurare i sintomi della prostatite, specialmente per i giovani, è assolutamente sbagliato, dal momento che la prostata partecipa attivamente alla formazione del liquido seminale e circa il 20% delle varie infertilità maschili sono da attribuire a stati infiammatori cronici della ghiandola prostatica e delle vescicole seminali. La prostata, infatti, produce il 30% del totale del liquido seminale, arricchendolo inoltre di sostanze fondamentali di vitale importanza per la sopravvivenza e per la qualità degli spermatozoi.

Prostatite: cause e fattori di rischio

La prostatite non è dovuta solo alla presenza di microrganismi. Uno dei fattori determinanti è sicuramente l’età: colpisce maggiormente gli uomini over 60, sebbene possa insorgere anche a partire dai 35 anni; altro elemento che può causarla è un’alimentazione irregolare, non equilibrata, accompagnata da una forte assunzione di superalcolici, può comportare un’intossicazione, fenomeno che favorisce l’insorgere dell’infiammazione. Anche le disfunzioni intestinali, comportanti una evacuazione irregolare, possono favorire una congestione pelvica e una conseguente Infiammazione della prostata, così come la mancanza di sollecitazione muscolare della regione prostatica, con la sedentarietà o l’astinenza eiaculatoria, che riduce il lavoro secretorio della ghiandola: l’attività sessuale frequente, al contrario, riduce il rischio di prostatite. Altro elemento di rischio è il fumo, che è tossico sia direttamente sia indirettamente attraverso l’alterazione delle capacità di riparazione e di difesa dei tessuti; influisce anche l’eccessiva sollecitazione muscolare, come la corsa, l’andare in bicicletta o alcuni tipi di lavoro, che sottopongono il corpo a continue vibrazioni. È un fattore negativo anche l’indebolimento delle capacità difensive dell’organismo, determinate da disfunzioni del sistema immunitario o da stress e tensioni emozionali, che favoriscono la diffusione dell’infezione.

Tipi di prostatite: acuta o cronica

La prostatite può presentarsi in forma acuta o cronica, batterica o non batterica.

La prostatite batterica acuta è solitamente una malattia febbrile ad insorgenza rapida, caratterizzata da gravi sintomi urinari, in cui la ghiandola in questione all’esplorazione rettale, si presenta gonfia, ingrandita e dolente.

La prostatite batterica cronica, invece, è caratterizzata da infezioni batteriche persistenti e ricorrenti, causate da batteri, funghi e virus, che, nonostante aver eseguito diversi e ripetuti cicli di terapia antibiotica, non viene debellata definitivamente.

La prostatite acuta o cronica, anche denominata sindrome dolorosa pelvica cronica, molto frequentemente di origine batterica, colpisce prevalentemente i pazienti di sesso maschile al di sotto dei 60 anni di età, che presentano disturbi minzionali di tipo irritativo – ostruttivi, fastidio sovrapubico e perineale, una eiaculazione precoce e fastidiosa se non dolorosa ed un calo del desiderio sessuale che, la maggior parte delle volte, si associa anche ad un calo dell’erezione. Si è potuto constatare che tale patologia viene influenzata molto anche dallo stile di vita e dalle abitudini alimentari del paziente: infatti predilige i fumatori e le persone che si cibano principalmente a base di carboidrati e formaggi e che durante l’attività sessuale praticano il coito interrotto e che hanno rapporti sessuali con partner multipli.

Prostatite: ci sono rimedi?

La prostatite non deve essere vista come una condanna: può e deve essere curata per migliorare la qualità di vita a tutte le età. Quando si presentano i primi sintomi, è bene agire nell’immediato, senza aspettare che peggiorino nel tempo, magari assumendo degli integratori mirati. Ma quale? Questa recensione dell’integratore Prostatricum può darvi delle ottime indicazioni attraverso i consigli di chi ha già provato ad assumere gli integratori. La visita dal medico è ovviamente indicata: sarà lui a prescrivere gli esami clinici più indicati per stabilire se si tratta di una prostatite batterica o non batterica, a acuta o cronica.

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