Home » Sanità » Variante Delta, l’immunologo Forni: “Se si diffonde rischiamo molti morti”

Variante Delta, l’immunologo Forni: “Se si diffonde rischiamo molti morti”

Pubblicato il
Il Covid corre in tutta la regione, soprattutto tra i giovani

La variante Delta del Coronavirus, che ormai spaventa il pianeta, fu identificata la prima volta in India nel corso dei mesi passati. Questa è da tenere sotto osservazione in quanto risulta essere maggiormente contagiosa di altre varianti. Tuttavia, in Italia, al momento rappresenta l’1% dei casi totali. Il virologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ha dichiarato che: “Bisogna ricordare che da noi sono state somministrate 46 milioni di dosi contro i 73,7 milioni in Gran Bretagna, che le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 15,7 milioni contro i 31 milioni del Regno Unito. In una situazione di questo tipo occorre continuare a consigliare cautela, soprattutto a chi non è ancora vaccinato o a chi, pur vaccinato, è in una condizione di fragilità”.

Le parole del virologo Forni

A parlare della variante Delta è stato l’immunologo Guido Forni: “Se la variante Delta si diffondesse, il numero di morti potrebbe essere elevato. È necessario rifornire tutti i Paesi attraverso le organizzazioni internazionali non solo per una questione umanitaria ma anche perché è fondamentale bloccare il virus ovunque e impedire che si modifichi. Il Sars-CoV-2 proverà sempre ad acquisire vantaggi su di noi e più lo lasciamo replicarsi più proverà a cambiare”. Inoltre, l’immunologo, sostiene che chi ha ricevuto la seconda dose sia particolarmente protetto. A preoccuparlo sono 2,8 milioni di over 60 non ancora immunizzati:chi è vaccinato con due dosi è piuttosto protetto. Mi preoccupano quei circa 2,8 milioni di over 60 che ancora non si sono immunizzati per niente. Se la Delta si diffondesse, il numero di morti potrebbe essere elevato”, ha dichiarato al Corriere della Sera, e ancora: “È necessario rifornire tutti i Paesi attraverso le organizzazioni internazionali non solo per una questione umanitaria ma anche perché è fondamentale bloccare il virus ovunque e impedire che si modifichi. Il Sars-CoV-2 proverà sempre ad acquisire vantaggi su di noi e più lo lasciamo replicarsi più proverà a cambiare (…) Mi sembra che non sia il momento migliore per fare i capricci sulla mascherina. È un fastidio ma anche un salvavita”.

 

 

 

Impostazioni privacy