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DAD e cyberbullismo: perché i casi aumentano e come contrastarli

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Anche in questi mesi in cui gli studenti si stanno dedicando – loro malgrado – alla didattica a distanza, è molto importante contrastare il cyberbullismo: anzi, i casi sono in crescita, mentre sempre più giovani manifestano la tendenza ad autoisolarsi. I genitori preoccupati per le sorti dei propri figli devono trovare soluzioni che permettano di difenderli e di tutelarli; in casi estremi si può aver bisogno anche di un avvocato specializzato a Roma, cioè un civilista. Per trovarlo in maniera rapida e facile è possibile fare affidamento sul servizio di Quotalo.

Il bullismo e la didattica a distanza

Ma in che modo il cyberbullismo può essere correlato alla didattica a distanza? Ci sono tante modalità, che spaziano dall’harassment alla denigration, passando per il flaming e il cyberstalking. I giovani che rispettano le regole e rimangono chiusi in casa non hanno a disposizione valvole di sfogo, e quindi finiscono nei meandri insidiosi della Rete e delle realtà digitali: in molte circostanze, però, ne fanno un utilizzo distorto. Il cyberbullismo, secondo la definizione riportata dalla legge n. 71 del 2017, consiste in una qualsiasi forma di diffamazione, di denigrazione, di ingiuria, di ricatto, di molestia, di aggressione o di pressione che venga messa a punto in modalità telematica. Rientrano in tale casistica, tra l’altro, il trattamento illecito di dati personali, la loro manipolazione e la loro acquisizione illecite, ma anche i furti di identità.

La diffusione di contenuti online

Una delle modalità in cui si esprime il cyberbullismo, con i ragazzi costretti a rimanere a casa e connessi al mondo solo con Internet, consiste nella diffusione online di contenuti che riguardano familiari della vittima, con il fine di isolarla in maniera intenzionale, metterla in ridicolo o esporla a un attacco dannoso. L’istruzione virtuale tipica della DAD è un contesto nuovo, sia dal punto di vista sociale che a livello formativo, in cui si può concretizzare il reato. Le aule sono virtuali, anche se gli insegnanti hanno gli stessi obblighi giuridici, finalizzati alla corretta educazione dei ragazzi.

I problemi da affrontare

Per far fronte alla didattica a distanza, quindi, non ci si può più accontentare di prendere in considerazione temi come il diritto alla disconnessione o il digital divide: l’autoisolamento e il cyberbullismo sono due problematiche da cui non ci si può prescindere. In sintesi la DAD si è dimostrata un’arma a doppio taglio, perché da un lato ha cambiato il modo di insegnare, ma dall’altro lato ha messo in evidenza una serie di criticità, specialmente quando si parla di alunni che hanno esigenze educative particolari o disabilità.

Minacce e violenze

È stato quasi sorprendente scoprire che la didattica a distanza può essere uno strumento attraverso il quale vengono trasmesse delle minacce o veicolate delle violenze di natura psicologica il cui effetto primario è quello di indurre i ragazzi a isolarsi e a chiudersi in sé stessi. Lo dimostra uno studio che è stato effettuato dall’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, secondo il quale il 68% degli studenti si è chiuso in sé stesso e 1 su 8 ha subìto atti di cyberbullismo.

Le relazioni tra gli adolescenti

Varie ricerche condotte in ambito pedagogico hanno messo in risalto quando sia fondamentale per i ragazzi affiancare le relazioni in presenza a quelle online: una realtà che si rivela costruttiva, però, solo nel caso in cui vi sia un equilibrio tra le due situazioni. È evidente che con le restrizioni che sono state previste da un anno a questa parte le relazioni in presenza sono state scavalcate da quelle online. Così, il bullismo digitale ha finito per crescere in maniera consistente, anche perché al tema non sono state dedicate molte attività di sensibilizzazione.

Depressione e autoisolamento

Dal punto di vista dei genitori è necessario intervenire, prima che sia troppo tardi: anche con l’aiuto di un avvocato, se le circostanze lo impongono. La riduzione della sfera sociale, quasi sempre limitata al collegamento in Rete, ha costretto i giovani a vivere una situazione difficile che spesso è sfociata nella depressione. Così, mentre la didattica a distanza avrebbe dovuto rappresentare un supporto, per esempio implementando una migliore conoscenza della realtà digitale, è successo il contrario, con episodi di bullismo online a ripetizione.

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