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L’allattamento al seno sembra non trasmettere il Coronavirus al bambino

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Da mesi lo svolgimento dell’anno scolastico è altalenante sulla scia dell’andamento del numero dei contagi sia dentro i plessi scolastici che fuori, con un inasprimento delle polemiche e delle proteste dei bambini che vogliono ritornare alla didattica in presenza. Nel frattempo sono non si fermano le indagini sui metodi di trasmissione del nuovo Coronavirus.

Fin dai primi momenti dallo scoppio ufficiale della pandemia sono cominciate le  preoccupazioni per le gestanti, le puerpere e i nuovi nati, perché non si sapeva (e ancora non vi sono certezze assolute) se il virus possa o non possa passare da mamma a figlio. Sebbene la maggior parte delle infezioni si verifichi negli adulti di età superiore ai 60 anni, anche alcune donne in gravidanza sono state infettate, causando preoccupazioni per la gestione del periodo perinatale. 

Già con i primi parti ad infezioni in atto si è cominciato ad osservare che i neonati positivi erano pochissimi e non presentavano i temuti sintomi tipici del Covid 19; cosa confermata anche da una recente pubblicazione sulla celebre rivista scientifica The Lancet, che ha compreso una ricognizione della letteratura internazionale per uno studio finanziato dal Comitato di Hong Kong per l’UNICEF.

Le prove attuali affermano che il Coronavirus non viene trasmesso tramite il latte materno. I benefici dell’allattamento al seno superano i possibili rischi durante la pandemia e possono persino proteggere il bambino e la madre. L’importante è che le misure generali di controllo delle infezioni siano in atto e rispettate in modo molto rigoroso, poiché i pochi campioni di latte in cui è stata rilevata la presenza di materiale genetico del virus sarebbero verosimilmente stati contaminati durante la fase dell’allattamento e non per trasmissione naturale.

Per cui dare il latte al seno dovrebbe essere incoraggiato anche in pubblico, le nuove madri e i loro bebè dovrebbero essere assistite insieme e il contatto pelle a pelle assicurato anche durante la pandemia: è da tempo dimostrato che ricevere il latte della madre rafforza il sistema immunitario e l’atto in sé crea un legame empatico essenziale per il benessere generale di entrambi.

Se le madri positive al virus non sono nelle condizioni di far attaccare il bambino al seno, ad esempio a causa della pesantezza dei sintomi legati alla condizione patologica da Covid 19, dovrebbero comunque essere supportate per procedere all’estrazione meccanica con il tiralatte per nutrire il piccolo con il latte naturale. Una pratica molto utili anche per il congelamento delle quantità in eccesso per un uso futuro o per la donazione alla Banca del latte.

La comunità medico scientifica internazionale non si ferma negli approfondimenti su ogni possibile via di propagazione del SARS-CoV-2, come anche una migliore comprensione di ciò che rende le difese immunitarie dei bambini più resistenti a questi attacchi virali rispetto agli adulti. Non è da escludere che la futura strategia anti-contagio arriverà proprio dalla comprensione di ciò che accade a livello cellulare nei primissimi anni di vita.

 

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