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Scuola, alternanza Scuola Lavoro: si può migliorare?

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COS’E’ L’ASL?

L’Alternanza Scuola – Lavoro (ASL) è stata introdotta dal Governo Renzi nel cosiddetto DDL Buona Scuola (L. 107/15) e obbliga gli studenti degl’ Istituti Tecnici/Professionali e dei Licei a svolgere ore di attività lavorativa in delle aziende che teoricamente dovrebbero formarli per entrare nel mondo del lavoro, a partire dall’anno scolastico 2015/16.

POTREBBE FUNZIONARE DAVVERO?

Il percorso ASL, rappresenterebbe per gli studenti un’ottima opportunità, per quanto riguarda l’orientamento, ma soprattutto per l’acquisizione delle competenze lavorative specifiche attraverso l’esperienza. Il progetto pur avendo delle eccellenti finalità presenta notevoli problematiche per la sua applicabilità. Il MIUR nella definizione del progetto ha stabilito con precisione le figure professionali coinvolte (Tutor aziendali e scolastici), ha definito gli obiettivi, le tempistiche e le modalità di applicazioni ma ha trascurato il consenso e parere delle aziende, oltre che dei prof, pur rappresentando parte fondamentale ed essenziale per la “buona riuscita” del progetto. Le aziende che stabiliscono convenzioni con le scuole, sono quelle che vengono direttamente contattate dalle scuole, precisamente dai professori e non dal MIUR. Queste aziende devono, possibilmente, essere presenti nel Comune in cui si trova la scuola o comunque raggiungibili con i mezzi pubblici (anche se molte volte non è così).

PROF ABBANDONATI E STUDENTI SFRUTTATI?

Sia ben chiaro, qui i professori non c’entrano nulla e nella maggior parte delle volte sono vittime della burocrazia insieme agli studenti. I Prof Sono costretti a far coprire ore obbligatorie ad ogni singolo studente (400 ore negli Istituti Tecnici/Professionali e 200 nei Licei) e si ritrovano molte volte in difficoltà a causa della mancanza di aziende disposte ad accettare gli studenti. Succede così che uno studente che frequenta ad esempio un Liceo di Pomezia si ritrovi a Roma Nord (a sue spese) a pulire per terra dentro un’azienda sanitaria oppure uno studente di un Istituto Tecnico, sempre di Pomezia, che si ritrova in un’azienda di elettronica a Roma a pulire le gettoniere dei distributori automatici mancando totalmente a quella che è la finalità di questo progetto. Succede molte volte quindi, che gli studenti vengano mandati, per un’esigenza dovuta all’adempimento delle ore obbligatorie, in aziende che non si avvicinano nemmeno all’indirizzo scolastico dello studente. I professori hanno elaborato un’alternativa che consiste nel coprire queste ore attraverso progetti extra-didattici che molte volte vanno in contrasto con la vita sociale degli studenti visto che molti svolgono attività pomeridiane.

PROBLEMI AFFRONTATI PARZIALMENTE

La totale assenza di fondi e tutela sono il vero problema dell’ASL. Per molte famiglia è un bell’impegno economico riuscire a far eseguire queste attività ai propri figli a causa di tutte le spese che l’attività richiedono (mezzi, pasto, etc..). D’altra parte le aziende non erano agevolate in alcun modo, non traevano nessun vantaggio fiscale e di conseguenza la gran parte di esse si rifiutava ad accettare studenti. L’approvazione della Legge di Bilancio 2017 (L. 11 Dicembre 2016, n°232) introduce un esonero contributivo per i datori di lavoro del settore privato che assumono giovani provenienti da un periodo di alternanza scuola lavoro (minimo 30% delle ore di alternanza ed entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio), le aziende avranno diritto ad uno sgravio contributivo fino a 3250 euro l’anno e per un massimo di 36 mesi dall’assunzione. Il bonus in analisi sarà esteso a tutte le assunzioni dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2018. Abbiamo voluto affrontare l’argomento visto le numerose segnalazioni di professori e studenti che si trovano molto spesso in situazioni di disagio. Ci si augura che questo progetto sia sempre più affinato e curato nei minimi dettagli visto che riguarda il futuro dei nostri giovani, si può fare di più…

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