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Seduzione 2.0. Ecco perché le chat e i social sono inutili e controproducenti

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Lei non ti risponde in chat? Ti cerca e poi improvvisamente sparisce senza motivo apparente?
Non c’è nulla di strano. Probabilmente sei ‘vittima’ dell’universale ricerca di validazione da parte del mondo femminile.
Le neuroscienze ci spiegano perché lasciar perdere i social network.

Sono tempi frenetici, veloci e sfuggenti che rendono le persone incostanti ed incapaci di portare avanti relazioni sane o, semplicemente, durature. È l’effetto del paradigma della liquidità propugnato da Z. Baumann; tendiamo, quasi inconsapevolmente, a trattare gli esseri umani come fossero oggetti destinati a una sorta di obsolescenza programmata.

Dallo sviluppo del 2.0 sono mutati i modi di interagire fra uomini e donne. Assistiamo alla diffusione di ogni tipo di social network che ingabbia, se possibile ancora di più, le persone dietro uno schermo, costringendole ad affinare nuovi ed artificiosi metodi di seduzione. Su Facebook, Tinder, Instagram e sui numerosi siti di incontri possiamo osservare una vastissima gamma di comportamenti a tratti incomprensibili a chi è abituato alle sane relazioni face to face.

Mi è capitato molto spesso che alcuni amici mi bombardassero di domande e osservazioni tipo: “Perché lei non mi risponde? Mi ha cercato lei, giusto un paio di scambi di battute e poi è sparita”, oppure: “Le chat non fanno per me, evidentemente mi esprimo male”. E allora l’esemplare maschio odierno comincia, insicuro, a complessarsi mediante decine di fisime ingiustificate: “Porca miseria, le do mille attenzioni, cerco di farla sentire speciale ma lei, prima comincia a rispondermi a monosillabi e poi sparisce. Cos’ho che non va?”.La risposta è: nulla. Non hai nulla che non va.
O meglio; è il mezzo a rendere incomprensibile tale comportamento. L’uso e abuso della chat.
Vuoi sapere perché le donne non ti rispondono, o smettono improvvisamente di farlo senza motivo apparente, pur avendoti cercato loro?

Te lo spiego io.

So che i più ferrati stanno già pensando al ‘ghosting’ un comportamento che di fatto interrompe un rapporto, ogni comunicazione e contatto con il partner senza alcun preavviso o giustificazione apparente. Insomma in ciccia si sparisce, si diventa per l’altro/a un fantasma da un momento all’altro e ciò, come molti sanno, è molto doloroso soprattutto perché risulta incomprensibile.
Bene; in parte si tratta di questo, ma la questione è più complessa. Qua parliamo dell’inizio dei rapporti, che avviene per lo più mediante chat, e di un comportamento posto in essere soprattutto dall’universo femminile. Lei, dopo aver cercato e magari dialogato un po’ con il potenziale partner dandogli l’illusione fondata di una possibile conoscenza o flirt, interrompe la comunicazione.

Il fenomeno, a cui ho riflettuto a lungo, ha origine in quella che io chiamo ‘validazione’.
La validazione può trovare un sinonimo in ‘accettazione’. Le spiegazioni le reperiamo nell’antropologia, nella psicologia e, in generale, nelle neuroscienze. Le donne cercano validazione dagli uomini, una sorta di approvazione.
Nell’antichità, quando gli esseri umani erano organizzati ancora in orde di cento o duecento elementi, sappiamo che gli uomini si occupavano della caccia, mentre le donne (in generale) facevano le raccoglitrici, badavano alla prole e alla manutenzione del focolare. Facendo meno lavori di fatica e stando per lo più ferme sempre nello stesso posto hanno sviluppato capacità cognitive diverse da quelle dell’uomo. Si pensi, aprendo una parentesi, ai diversi modi di orientarsi che ancora oggi uomini e donne mantengono; l’uomo in generale si orienta meglio perché è portato ad immaginare il territorio dall’alto (metodo ‘survey’) mentre le donne lo fanno con meno profitto in quanto tendono spontaneamente ad orientarsi cercando di memorizzare le strade che percorrono ‘dal basso’, tentando di ricordare gli elementi che notano viaggiando (“Mi ricordo di quell’albero, sicuramente l’altra volta siamo passati di qua, quindi questa è la strada giusta”).

Vale lo stesso per una miriade di altre questioni; geneticamente abbiamo tramandato la nostra natura cercando di mediarla con i nuovi mezzi tecnici che modificano i nostri stili di vita, ma nel merito certi atteggiamenti rimangono gli stessi.

Sono quindi i nuovi mezzi a renderci incomprensibili determinati comportamenti.
Sappiamo già quindi che è la mediazione 2.0 a dover essere studiata e, per quanto possibile, evitata.
Torniamo alla nostra domanda: perché lei non risponde?
Facciamo di nuovo un passo indietro nel tempo, ai tempi dei nostri cacciatori/raccoglitori.

Le donne, svolgendo le attività di cui sopra e lasciando le mansioni di fatica per lo più agli uomini hanno sviluppato una inferiore capacità atletica, muscolare e aggressività. Dunque, soprattutto se incinta, necessitavano di protezione. Questa la potevano reperire banalmente negli uomini del gruppo perché erano due i pericoli principali: le aggressioni esterne e l’esilio, che l’avrebbero condannate a morte certa. Certo anche l’uomo, se non seguiva le regole sarebbe stato esiliato, ma per lui le possibilità di sopravvivenza fuori dal branco erano maggiori rispetto alle donne, proprio in ragione della maggiore prestanza fisica.

Soprattutto allora l’unione faceva la forza.

Era quindi fondamentale e adattativo per le donne l’approvazione degli uomini. Una volta che l’avevano ottenuta da uno, esse passavano subito ad un altro, al fine di essere validate da tutto il gruppo e ciò regalava loro la certezza di non essere esiliate.

Nonostante oggi viviamo in una società globale, in città enormi e la sicurezza è sicuramente maggiore di allora, manteniamo inalterati questi meccanismi. Sia chiaro; questi comportamenti sono inconsci, non vengono posti in essere per manipolazione, vanità o cattiveria.

In un primo approccio di seduzione (e sottolineo ‘primo approccio’ perché qua parliamo di incontri virtuali fra sconosciuti), è quindi sbagliato dal punto di vista maschile far sentire validata la donna perché altrimenti lei, avendo ottenuto ciò che cercava, passerà subito ad un altro soggetto. In pratica, essendo troppo presenti e gentili, non si costituirebbe più per lei una ‘sfida’ e ne cercherà subito un’altra.


Molto spesso questa ‘sfida’ non è quella necessariamente di ‘starci’ col miglior pretendente, ma solo di ottenere attenzione ed essere inconsciamente ‘validate’ da più maschi possibile. Ovviamente stiamo generalizzando; non tutte le donne si comportano così. Molto dipende dalle sicurezze psicologiche nel soggetto specifico, dalla capacità introspettiva, dall’istruzione e da quanto si sente bene con sé stessa, ma a grandissime linee questo discorso vale per quasi tutte le donne.

Quindi amici e ‘colleghi’ uomini; sappiate che molto spesso le signore, scrivendovi anche pedissequamente, non stanno cercando altro che attenzione, non ci stanno provando necessariamente. Avere la rubrica strapiena di messaggi di uomini le fa sentire meglio. Poi in superficie magari si lamentano di tutti quei “rompiballe che le stalkerano e perseguitano”, ma siccome molto spesso ci lamentiamo in pubblico solo per sottolineare ciò che amiamo, questa situazione in realtà aumenta la loro autostima. Si sentono validate.

Facciamo un esempio.

Sicuramente tutti coloro che stanno leggendo sono al corrente di una moda social attuata dalle donne (anche dagli uomini in realtà, ma in quel caso si tratta della conseguenza della crescente ‘femminilizzazione dell’uomo’ di cui forse parleremo in un altro articolo). Post imperniati su fotografie di esse mezze nude con, a corredo, una frase filosofica che non c’entra assolutamente nulla con la foto in questione. Filosofia spicciola vs foto mezza nuda.

Sono sicuro che molti maschietti si sono spesso chiesti che caspita di atteggiamento sia.
Il concetto è:”Voglio farmi apprezzare e voglio che mi diciate quanto sono bella, ma abbino una citazione (non collegata) così non sembra che è per quello”.

Ecco perché tanta parte dell’universo femminile è così ingordo e bulimico di like. I like, oggi, sono fondamentali per moltissime donne perché costituiscono validazione.
Voglio ripetere, se necessario fino allo sfinimento, che non tutte le donne si comportano così, ma chi scrive sta sottolineando tendenze generali, cercando da darne, quando possibile, delle spiegazioni scientifiche.

Gli uomini si staranno chiedendo: “Ok, perfetto. Ma come la risolvo questa situazione?”.
Risposta: non puoi.

Se vi fate fregare dal metodo (la chat), a parte rari casi, non otterrete niente perché verrete percepiti come scontati (ricordate la validazione!) e come soggetti incapaci a rapportarsi di persona. Perché poi una donna dovrebbe scegliere uno tra i tanti individui virtuali che si comportano alla stessa maniera? Perché seguitate a pensare di poter essere scelti nel mucchio dei tanti che costituiscono per lei una sicura e perenne fonte di validazione?

Vi si nota, semmai, se non vi fate notare. Chiaro?
Ciò non significa che bisogna, al fine di raggiungere i propri obiettivi, ignorare in assoluto le donne, ma che è necessario per quanto possibile limitare fortemente l’uso delle chat e dei social per rimorchiare.
Capita, al contrario, di essere molto cercati dalle donne in chat ma questo è vero, nella maggior parte dei casi, solo dopo essere stati competenti in tema di seduzione di persona. Non sei stato, amico maschio, un abile, capace e romantico scrittore. Sei stato bravo di persona, lei magari ti ha già dato il suo numero e tu ti sei mostrato gentile e divertente con lei e con la sua cerchia di amici.

Quindi cercate di affinare il vostro comportamento di persona, non perdetevi nei meandri alienanti delle chat, cercate il contatto oculare, cimentatevi nel gioco del corteggiamento vero, sapendo accettare anche i rifiuti perché vi faranno crescere come uomini e sono fonte di informazioni preziose sulla psicologia femminile.

E soprattutto; non desiderate mai tutto e subito.

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