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Ostia, la Regione Lazio parte civile per scandalo Ospedale Grassi

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Nuovo problemi si abbattono sulla struttura ospedaliera di Ostia, che ora deve fare i conti anche con l’accusa di truffa per visite e analisi.

All’interno dell’Ospedale “G.B. Grassi” infatti 30 persone tra medici, infermieri e operatori sanitari che hanno fornito prestazioni sanitarie gratuite verso amici e parenti, in molti casi aggirando anche il sistema delle prenotazioni presso il centro sanitario lidense.

Una situazione che fa scalpore anzitutto per le modalità in cui è avvenuta, calcolando come le prestazioni sanitaria dell’ospedale attraverso le prenotazioni spesso vedono attese immani di mesi: una condizione che spinge sempre più cittadini lidensi a rivolgersi al costosissimo servizio privato, sopratutto in quelle condizioni dove diventano urgenti determinati esami sanitari.

Furbate che sta risentendo anche la Regione Lazio sui propri bilanci: il danno sul servizio sanitario regionale si aggira all’incirca sui 30 mila euro, una cifra importante se calcoliamo il collasso del sistema pubblico ospedaliero laziale e nazionale. 

Le prestazioni mediche incriminate in questa vicenda sarebbero le analisi del sangue, delle urine e determinate visite specialistiche.

La Regione Lazio sulla vicenda è pronta a costituirsi parte civile, commentando così il grave scandalo dell’Ospedale Grassi attraverso l’Assessorato alla Sanità: “La vicenda nasce da segnalazioni anonime sulle quali la Asl aveva fatto le opportune verifiche e inoltrato le segnalazioni alle autorità giudiziarie. La Regione Lazio ha inoltre richiesto stamani una relazione alla direzione della Asl per chiarire i fatti e insieme all’Azienda è pronta a costituirsi parte civile”.

Nel Consiglio Regionale del Lazio intanto si richiede una Commissione Sanità sulla faccenda, attraverso le parole di Massimiliano Maselli (capogruppo Noi con l’Italia): “Ho richiesto al presidente Giuseppe Simeone di convocare la Commissione Sanità per un’audizione urgente con il management della Asl Roma 3 in merito alla notizia riportata in data odierna dal Corriere della Sera, relativa ad un’inchiesta sull’ospedale Grassi di Ostia e che vedrebbe indagati 30 tra medici, infermieri e impiegati per essersi introdotti nel sistema informatico e far così risultare esenti dal ticket amici e parenti. E’ necessario che sulla vicenda, assai grave e delicata, e che vedrebbe arrecare un ingente danno al servizio sanitario nazionale, vengano dati da parte dei responsabili della Asl Roma 3 i necessari e opportuni chiarimenti”.

Fonte: ANSA, ASKANEWS

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