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Ostia Lido, il clan Fasciani dietro la vendita delle mascherine al mercato nero

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Su Ostia Lido emerge l’ombra del clan Fasciani dietro la vendita di mascherine protettive al mercato nero, in un periodo storico dove numerose attività commerciali locali ne sono sprovviste e dove materiali come le stesse maschere o i gel disinfettanti fruttano più della droga per certe realtà criminali. 

A smantellare questo business del clan lidense sono stati i Carabinieri del Gruppo Ostia, che hanno stanato il giro d’affari messo in piedi dal gruppo delinquenziale per rimanere in attività durante queste settimane di piena epidemia per il Coronavirus. 

A effettuare le vendite “sottobanco” è stato individuato come responsabile R.F., uomo con noti precedenti penali nella zona del Litorale Romano e legato da una stretta parentela al clan Fasciani. Il rivenditore era conosciuto a Ostia Lido per una rivendita di materassi nelle vicinanze di Piazza Gasparri, effettuando proprio da questi locali la vendita in nero di oltre 50 mascherine protettive senza nessuna omologazione o permesso. 

Una condizione che sgominata dai Carabinieri di Ostia, ha permesso agli agenti di denunciare R.F. e sequestrargli tutto il materiale sanitario venduto senza i dovuti permessi e bolli d’omologazione. 

Le Forze dell’Ordine ora si stanno concentrando a comprendere da dove possano essere arrivate le mascherine nell’attività commerciale di R.F., in un giro di spaccio che vedrebbe coinvolta tutta la zona di Ostia Lido e soprattutto i vari quartieri che compongono il Comune di Roma. La certezza attualmente si trova solamente nella facilità con il quale i singoli clan – anche del Litorale – possono procurarsi al mercato nero materiali come mascherine o gel disinfettanti, considerato come i loro interessi si affacciano tra il porto di Civitavecchia, l’aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci” e le famose piazze presenti a Roma Capitale

Insomma il periodo magari avrà fatto diminuire la richiesta in strada dello spaccio di sostanze stupefacenti, ma ugualmente i boss locali hanno modificato il loro business in questo momento storico per mantenere la propria presenza sul territorio romano

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