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Ostia, nuove ipotesi sulla morte di Elena Aubry grazie alle ricostruzioni 3D e una nuova testimonianza

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Sorgono nuove ipotesi sul fatale incidente che coinvolse la giovane Elena Aubry a Ostia, che perse la vita per una caduta dalla propria motocicletta 7 maggio 2018.

La giovane quel giorno era a bordo di Honda Hornet, moto di grossa cilindrata di cui perse il controllo e che conseguì alla fatale caduta dal mezzo.

Gli investigatori addetti al caso di Elena per fare chiarezza sul decesso stanno percorrendo nuove piste, grazie anche alle ultime tecnologie messe a disposizione dalla scienza per l’area della Polizia scientifica. Proprio queste nuove applicazioni hanno evidenziato come la ragazza abbia perso il controllo della propria motocicletta per via dei dissesti stradali, come ben noto in quel tratto di strada per la sporgenza delle radici dei pini denunciate anche da numerosi cittadini locali in questi anni.

Ha contribuito a fare chiarezza sulle situazione una nuova testimonianza, proveniente dall’infermiera che soccorse per prima Elena Aubry dopo l’incidente stradale. La donna vide dal vivo la mattina del 7 maggio l’incidente della ragazza in sella alla Honda Hornet, che cadde all’altezza del Cineland sulla dissestata via Ostiense.

La soccorritrice finora si era sempre disinteressata a rilasciare dichiarazioni davanti i pm sull’accaduto, poichè scossa dall’episodio: la sua individuazione è avvenuta solamente attraverso l’analisi dei tabulati telefonici presenti quel giorno nella zona. 

L’infermiera ha confermato una versione coincidente alle altre testimonianze sulla vicenda, confermando anche l’analisi del perito della Procura per ricostruire le dinamiche dell’incidente: si è infatti addossata la colpa dell’incidente per lo stato pessimo del manto stradale, escludendo come eventuali mezzi abbiano speronato o addirittura deviato la traiettoria della Honda Hornet. 

Le dinamiche dell’incidente sono state rese più chiare grazie all’utilizzo di una proiezione 3D, che grazie alle nuove tecnologie ha dimostrato come l’ultimo tratto compiuto in sella dalla ragazza l’abbia vista confrontarsi con pericolosi avvallamenti lungo la strada. 

Nella giornata di ieri sono effettuati ulteriori sopralluoghi lungo questo tratto di via Ostiense, sopratutto dopo la scoperta di dislivelli non percepibili a occhio nudo. 

I magistrati ora dovranno stabilire le responsabilità sull’incidente, per capire quelle realtà che dovevano garantire la sicurezza stradale su quel tratto di via Ostiense: potrebbero rientrare nella faccenda diversi funzionari di riferimento a Roma Capitale il X Municipio. 

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