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Ostia: parte la stagione balneare, ma l’app SeaPassRoma non funziona bene

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E’ partita con il piede sbagliato la stagione balneare di Ostia, che quest’anno dovrà far particolare attenzione nel gestire le proprie spiagge – libere o gestite da concessionari – secondo le norme per evitare i contagi da Coronavirus. 

Sotto questo punto di vista già dall’inizio l’esperienza del Litorale Romano parte con il piede sbagliato, considerati i molteplici abbagli registrati nel fine settimana del sito seapassroma.it .

Quello che doveva diventare un metodo efficace per evitare assembramenti sulle coste della Città Eterna, si è invece dimostrata un’applicazione che lascia più di qualche perplessità sulle buone capacità di funzionamento e soprattutto in chiave di corretta gestione degli arenili lidensi in questa stagione estiva. Il sito che si occupa del monitoraggio degli assembramenti sulle spiagge di Ostia, ha mostrato in più di qualche caso un’analisi insufficiente di tali spazi: non tutte le spiagge libere del Litorale vengono menzionate al suo interno; le capienze massime risultano sbagliate se confrontate alla cubatura delle singole aree di spiaggia e di conseguenza con numeri massimi che non garantiscono la mancanza di assembramenti; spiagge libere definite aperte alla fruizione sull’applicazione ma che nel concreto vedono ancora i sigilli del Comune di Roma Capitale; registrazione di presenze sugli arenili anche nelle ore più profonde della tarda notte. 

Un problema che rende inidoneo il sistema fin dall’inizio della stagione, che già dal prossimo fine settimana necessità di una ricalibratura per offrire un servizio più preciso e utile a garantire la fruizione delle spiagge a residenti locali e turisti. Simili problemi rischiano infatti d’isolare Ostia sotto il piano turistico, considerato come i fruitori della spiaggia devono recarsi solamente in quegli arenili lì dove c’è la possibilità di posti per la sosta e quindi la mancanza di fenomeni d’assembramento:un lavoro impossibile da fare con un’applicazione di monitoraggio che da subito ha mostrato di non funzionare correttamente. 

Sulla faccenda si è espresso il consigliere comunale Davide Bordoni della Lega, che in un suo stato Facebook ha manifestato numerose perplessità sulla gestione delle spiagge per quest’anno da parte dell’Amministrazione pentastellata: “Steward, pochi e non si sa chi siano… Comincia malissimo la stagione a Ostia con SeapassRoma, basta leggere stamattina Federica Angeli sulla Repubblica e tutti i timori che avevo già espresso sull’uso di APP e paline si trasformano in certezze: non funziona nulla e così rischiamo di danneggiare il “turismo” casalingo oppure la salute. Rimango molto scettico e aspetto la risposta alla mia interrogazione: chi paga e quanto ci costa il povero steward sulla spiaggia che da solo non può garantire il numero degli ingressi? E con quale metodo è stato assegnato questo contratto alla srl privata che ha fornito l’APP?”.

Prosegue il consigliere di Roma Capitale: “A me sembra tutto misterioso, oltre che un gran bel pasticcio, motivo per il quale leggerò con attenzione la risposta alla mia interrogazione, chiedendo che almeno stavolta Raggi sia puntuale nella risposta e non la invii magari alla fine di questa stagione che rischia di essere molto deludente per gli operatori economici di Ostia, partiti in ritardo e adesso penalizzati da scelte sbagliate della giunta a Cinque Stelle. Più povertà e più caos, questa la ricetta di Raggi e di Di Pillo, altro che decrescita felice!”

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