Home » Primo Piano » Aurora, mistero dietro alla fuga della 26enne. Un testimone: «Aggredita da tre stranieri, volevano caricarla in auto»

Aurora, mistero dietro alla fuga della 26enne. Un testimone: «Aggredita da tre stranieri, volevano caricarla in auto»

Pubblicato il
Aurora

“Vieni a trovarmi per l’ultima volta, prima che sia troppo tardi. Ti voglio tanto bene”. Sono messaggi drammatici, quelli inviati da Aurora al padre. Il terrore nei suoi occhi, la paura di salire in auto. La fuga dall’ospedale Grassi di Ostia da parte della 26enne di Pomezia sparita per 4 giorni e ritrovata sanguinante martedì pomeriggio a Roma nei pressi del semaforo di viale Atlanticoall’Eur, a pochi passi da via Pontina prende una piaga diversa. Aurora era in stato confusionale, piena di graffi e contusioni. Sulle mani delle cicatrici appena saturate: dodici punti che vanno a ricucire un taglio che sembrerebbe essere stato procurato da un’arma come un coltello.

La testimonianza: l’aggressione e il tentativo di rapimento

Per capire cosa sia successo dobbiamo tornare a venerdì 24 febbraio. Aurora si trova alla Nuova Florida, quartiere di Ardea, Comune dove vive la madre. I genitori sono separati, la ragazza – cresciuta a Pomezia – ultimamente frequenta spesso la zona tra largo Milano e via Pratica di Mare. Ed è proprio lì che si trova quella sera, sul tardi, che ad un tratto succede qualcosa di strano, quando i negozi sono ormai tutti chiusi.

“Abbiamo sentito urlare, era spaventata”, racconta un testimone che vuole restare anonimo. “C’erano tre uomini, nordafricani, che la stavano prendendo di peso per farla salire su un’auto. Abbiamo iniziato a urlare come matti di lasciarla andare, che avremmo chiamato i carabinieri. Le urla di Aurora erano forti, non potevano non sentirsi. Ma non sappiamo cosa le avessero fatto prima di quel momento: quel giorno non si era vista per niente”. I tre, capendo di essere stati scoperti, hanno lasciato la ragazza e sono fuggiti. Ma nessuno ha soccorso Aurora, che è sparita da largo Milano. “Quando ci siamo avvicinati non c’era più”, si giustifica il testimone. 

Scappa dall’ospedale di Ostia, Aurora ritrovata in stato confusionale e insanguinata: forse vittima di abusi

Trovata dai carabinieri di Torvaianica

Aurora viene trovata nella notte dai carabinieri a Torvaianica, in piazza Ungheria. Ha percorso a piedi circa 7 chilometri. È agitata, con vistosi tagli alle mani. I militari provano a calmarla, ma non riescono. Aurora non racconta cosa le è accaduto, è ancora terrorizzata. Capiscono che la ragazza ha bisogno di cure e chiedono l’intervento del 118. A fatica viene caricata su un’ambulanza e portata al Grassi di Ostia, dove viene ricoverata al reparto di psichiatria. La 26enne è affetta da schizofrenia affettiva ed è in cura al Cim di Pomezia, dai dati risulta quello che i medici pometini stanno facendo per lei. Ma nonostante questo la mattina dopo riesce a fuggire tranquillamente, senza che nessuno se ne accorga. 

Uomo evade dai domiciliari e va da Aurora in ospedale

Ma la vicenda di Aurora si complica ancora di più dopo il suo ritrovamento. La ragazza è terrorizzata anche dopo che il padre la trova. Viene ritrovata con le mani che riportano numerosi punti di sutura. Rifiuta le cure dei medici dell’ambulanza, a fatica si convince a salire nella macchina del padre per essere condotta al pronto soccorso. Ma poi si butta dall’auto in corsa, farfuglia parole senza senso, poi dice al genitore, raccontando dei giorni precedenti: “Sono stata all’inferno. Ho visto cose brutte. Ma sono stata anche in paradiso”. E quando il papà le chiede: “Ti hanno fatto del male?”, lei risponde di sì. Cosa abbiano fatto a questa ragazza che anagraficamente ha 26 anni, ma che è ingenua come una bambina di 10, non si sa.

Ma intanto ieri pomeriggio nell’ospedale dei Castelli, dove adesso è ricoverata, un uomo è andato a trovarla senza alcuna autorizzazione. L’uomo – che si trova in regime di detenzione domiciliare (deve scontare una condanna ai domiciliari) – è uscito di casa e si è recato nel reparto dove è possibile ricevere la visita di una sola persona al giorno, entrando al posto dei familiari. Della cosa sono stati avvisati i carabinieri, che lo hanno portato via. I militari stanno ora accertando cosa stesse facendo lì l’uomo, autorizzato a uscire di casa solo per cure mediche ospedaliere, ma non per andare a trovare altre persone ricoverate. Per lui si profila infatti il reato di evasione.

Il mistero di Aurora

Cosa voleva l’uomo dalla ragazza, soprattutto alla luce degli inquietanti messaggi trovati nel cellulare della giovane? E cosa è successo prima che venisse dato l’allarme, salvandola da quello che poteva essere un sequestro? La persona che ha visto la scena ha riferito che i tre stranieri stavano facendo salire Aurora a forza in auto, mentre lei si ribellava e urlava, cercando di difendersi. Chi erano queste persone e cosa volevano fare alla 26enne? Cosa le hanno fatto prima di quel momento, visto che Aurora era piena di ematomi, con tagli alle mani, segni sulle braccia ed escoriazioni in tutto il corpo? 

Domande che al momento non hanno risposta e a cui gli investigatori dovranno cercare di dare una risposta. Quella che poteva sembrare una “semplice” fuga si sta quindi rivelando qualcosa di molto più complesso, con risvolti che potrebbero essere inquietanti e drammatici.

Ragazza fuggita dal Grassi, intervista esclusiva al padre: ‘Aurora non è una tossicodipendente, va aiutata’ (VIDEO)

Impostazioni privacy