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Casa di riposo da incubo, anziani picchiati e e imbottiti di farmaci per ‘farli stare buoni’: 3 arresti

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Truffa ad una donna anziana

Picchiavano e strattonavano gli anziani, tiravano loro gli oggetti e, per farli stare “buoni”, li riempivano di sedativi, senza che ce ne fosse alcuna necessità e senza che nessun medico li avesse prescritti. La casa per anziani da incubo era sul litorale romano, nella zona tra Torvaianica e Anzio, e veniva mascherata per una villa dove le persone della terza età potevano trascorrere gli ultimi anni della loro vita in tutta tranquillità. E invece, per loro erano giorni, mesi o anni di terrore.

A scoprire quanto accadeva all’interno della casa degli orrori i Carabinieri del NAS di Roma, coadiuvati dai militari dell’Arma Territoriale. I militari questa mattina hanno messo fine all’incubo dando esecuzione a 3 ordinanze di arresti domiciliari e 2 ordinanze di applicazione di divieto temporaneo dell’esercizio della relativa impresa o professione. I carabinieri hanno anche effettuato 7 perquisizioni, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri.  

Casa di riposo da incubo

I provvedimenti scaturiscono da una attività info-investigativa dei Carabinieri Nas supportata da attività tecniche di intercettazione ambientale audio video e telefoniche che permettevano di svelare varie condotte delittuose a carico dei proprietari e del personale dipendente operante all’interno di una Comunità alloggio per anziani che ha sede in un comune del litorale romano.

L’indagine ha permesso di accertare a carico degli indagati reati di maltrattamenti posti in essere nei confronti degli anziani ospiti quali:

  • sistematiche condotte vessatorie fisiche e verbali nonché reiterate intimidazioni anche mediante strattoni, colpi, insulti, minacce e lancio di oggetti;
  • omissioni nella cura degli ospiti residenti esomministrazione massiccia di farmaci sedativi, senza alcuna necessità e al di fuori di alcun piano terapeutico, così da sopire gli ospiti durante la notte evitando richieste di assistenza consentendo agli operatori sanitari di riposare indisturbati;
  • omesso approvvigionamento di generi alimentari/ beni di prima necessità. Addirittura il latte veniva “allungato” con acqua al fine di lucrare al massimo sui profitti generati dall’attività;
  • inesistenza di qualsiasi attività ludica o ricreativa per gli anziani i quali erano anche costretti a restare nelle loro camere dalle 18.00 serali fino al mattino successivo.

 

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