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Claudio Campiti, ‘Vi ammazzo tutti’: uccide 3 donne a Roma, il racconto dei testimoni (VIDEO)

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Roma, strage di Fidene: due gli indagati che, insieme a Claudio Campiti, dovranno rispondere di porto abusivo di arma da fuoco.

Era tutto premeditato. Era andato alla riunione condominiale con una pistola presa al poligono e non restituita alla fine dell’allenamento. Si era portato due caricatori e altre cartucce. Aveva l’intenzione di ucciderli tutti. E glielo aveva detto. “Vi ammazzo tutti”. Erano passati pochi minuti da quando l’assemblea, una normale riunione di fine anno, con l’approvazione del bilancio consuntivo e per la presentazione di quello preventivo, era iniziata. Erano le 9:30 di questa mattina, nel chiosco di via Monte Giberto, a Colle Salario, nel III Municipio di Roma. Non c’era neanche stato il tempo di avviare una vera e propria discussione, quando ha preso la pistola e l’ha puntata verso i consorziati e ha fatto fuoco.

Il drammatico racconto dei testimoni

A riferire quanto è accaduto in quei brevi ma terribili istanti è uno dei consorziati, che racconta: “Io ho provato a saltargli addosso mentre sparava, per bloccarlo. Nel frattempo altre 4 o 5 persone hanno fatto altrettanto e lo hanno fermato. Allora ho aperto la porta, per far uscire le persone. Lui infatti l’aveva bloccata. Ma la porta era al contrario, non riuscivo ad aprirla e ci ho messo un po’. Nel frattempo ho sentito tanti spari. Poi un carabiniere mi ha detto che aveva due caricatori da 16 colpi. Voleva spararli tutti. Aveva bloccato la porta e ci ho messo un po’ per far uscire la gente. Ho visto una ragazza accanto a me che è stata colpita ed è morta“.

A parlare è anche la vicepresidente del consorzio Velleverde Luciana Ciorba. “Non era di certo matto. Aveva problemi con il Consorzio – ha dichiarato – Noi lo abbiamo denunciato più volte per le minacce che ci sono state rivolte. Ha minacciato anche i bambini. Basta pensare che una volta ha posizionato uno striscione con la scritta ‘consorzio gauss’. Il fatto è che non voleva pagare le spese di gestione del Consorzio, che spettano a tutti”. “L’ho visto entrare – ha aggiunto un uomo – aveva una pistola carica e ha iniziato a sparare, ma aveva anche un altro caricatore pieno. Ha detto che ci avrebbe uccisi tutti. E lo avrebbe fatto, se non lo avessimo fermato. Se non fosse stato per noi sarebbe stata una strage, aveva 2 caricatori e altre cartucce”.

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Il Blog

Claudio Campiti alimentava il suo rancore nei confronti dei consorziati e del Consorzio stesso attraverso un blog, nel quale riportava frasi contro i componenti del consiglio di amministrazione e contro il sistema di organizzazione del consorzio stesso. Da quanto viene riferito da un consorziato, Campiti era stato denunciato più volte, non solo per le minacce, ma anche perché aveva ricevuto del denaro per fare dei lavori mai eseguiti.

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