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Consiglio dei ministri, in votazione: Stop a mutui, congedi, aiuti alle famiglie e 400 milioni per la disoccupazione

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Si è riunito questa mattina alle 8,30 il consiglio dei Ministri, per votare il Decreto legislativo riguardante le nuove disposizioni di carattere economico per fronteggiare il Covid-19. 

Disposizioni in materia di lavoro 

Il primo punto riguarda la Cassa integrazione in deroga “per l’intero territorio nazionale, per tutti i settori produttivi”, ma si sta ancora valutando se privilegiare – nella suddivisione tra regioni – quelle del Livello 1. Sono inclusi “soci di cooperative e dipendenti di fondazioni nel settore dei pubblici servizi” e la spesa prevista finora è di 2 miliardi.C’è poi la “Revisione del Fondo Integrazione Salariale in deroga” per tutte le aziende da 5 a 50 dipendenti (deroga di assegno ordinario tra i 5 e 15 dipendenti e deroga al limite di tiraggio). Su questo la spesa prevista in quella che è ancora una bozza di lavoro equivale a 500 milioni di euro.

Aiuti alle famiglie

Per i genitori lavoratori che devono affrontare la sospensione del servizio scolastico il governo deve ancora scegliere tra due opzioni che costano tra i 650 e gli 800 milioni: la prima è il “congedo parentale per 12 giorni (30% di trattamento retributivo per redditi medio- alti; 80 o 100% per redditi bassi)”. La seconda, in alternativa, sono voucher da 600 euro. Nella bozza viene definita “in lavorazione” una norma “per i lavoratori autonomi senza dipendenti o per i datori di lavoro degli stessi settori ATECO per cui vale la sospensione di ritenute e contributi dovuti dal datore di lavoro”. Si tratta della “sospensione della rata di maggio dei contributi previdenziali”. Sempre in lavorazione “per i lavoratori non coperti da CIG in deroga, in particolare stagionali dei settori del turismo e pesca nonché dello spettacolo” c’è un allargamento del sussidio di disoccupazione per un costo di 400 milioni di euro. La seconda parte della bozza di decreto riguarda il “Sostegno alla liquidità delle famiglie e delle imprese tramite il sistema bancario”. E’ previsto un “potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese”. Poi un “Potenziamento confidi (microimprese), attraverso misure di semplificazione” e ancora “una semplificazione dell’utilizzo del fondo Gasparrini sulla sospensione della rata di mutuo per i cassaintegrati” e “l’anticipazione dell’entrata in vigore (rendendola immediata) del volatility adjustment per le assicurazioni”. Ma bisogna ancora decidere cosa fare e quanto stanziare per la moratoria dei finanziamenti (mutui, leasing, aperture di credito). Si pensa a garanzie statali di ultima istanza, inferiori al 50% della parte finanziata e su portafoglio complessivo, con un costo che può arrivare fino a due miliardi di euro. Nella bozza c’è anche un incentivo alla cessione dei crediti deteriorati “mediante conversione delle attività fiscali differite in crediti di imposta”. La misura vale 1 miliardo nel 2020 e lo Stato dovrebbe recuperarla nei 9 anni successivi. Per queste soluzioni in lavorazione, però, deve essere acquisita la condivisione della Commissione. Infine, sono previste misure “per agevolare il credito nel settore turistico”.

Il fisco

Terzo capitolo, il fisco, su cui il governo a ora di pranzo non aveva ancora fatto una scelta preventiva: se limitare gli sgravi e i differimenti “a settori o filiere in tutto il territorio nazionale, senza distinzione di zone (turismo, terme, fiere, ristorazione ecc.)” oppure se tentare di utilizzare, dove possibile, “un criterio oggettivo come il calo del fatturato su tutto il territorio nazionale”. Le ricette sono ancora in attesa di quantificazione e vanno dalla sospensione dei versamenti delle ritenute fiscali, o dei contributi previdenziali, allo sconto alla ripresa dei versamenti fino alla sospensione dei termini per le notifiche di atti Ade e Ader. Allo studio c’è anche “la sospensione delle rate di rottamazione e saldo&stralcio, la sospensione dei termini degli adempimenti fiscali, la compensazione F24 con crediti PA (che però in questo momento sembra impossibile per ragioni di cassa) e il potenziamento del credito di imposta per le fiere”.

Investimenti: deroghe al codice appalti

L’ultimo capitolo della bozza di decreto, il quinto, riguarda le “misure di accelerazione degli investimenti” con “individuazione di opere prioritarie e commissari ex lege”, “deroghe temporanee al codice appalti in tema di progettazione, affidamento con procedura negoziata anche senza bando, appalto integrato e subappalto” e “la semplificazione dello stesso codice appalti in tema di project financing”.

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