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Elezioni regionali, sono 9 i candidati alla presidenza del Lazio

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Sono state depositate le liste ufficiali dei candidati alla Presidenza e al Consiglio della Regione Lazio. In 9 hanno deciso di correre alla poltrona di Presidente, che dal 2013 è occupata da Nicola Zingaretti (PD). Vi presentiamo i loro nomi e le liste che li appoggiano.

Tre poli, anzi quattro: il centrodestra si divide

Mentre le elezioni nazionali si orientano intorno a tre poli principali, nel Lazio la divisione del centrodestra favorisce la nascita di un quarto polo. Spetta infatti a Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, rappresentare la destra che ha deciso di rompere con lo schieramento nazionale guidato da Berlusconi, Salvini e Meloni. Sono due le liste a sostegno: la lista Pirozzi Presidente e la lista Nathan, dietro la quale c’è l’ex governatore Francesco Storace. Il centrodestra ha invece scelto di puntare su Stefano Parisi, sostenuto da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Energie per l’Italia e Noi con l’Italia. Le due candidature hanno poche speranze contro il vasto schieramento che appoggia Nicola Zingaretti. Il governatore uscente può contare sul sostegno di Partito Democratico, Liberi e Uguali, Insieme, Più Europa, Centro Solidale e Lista Zingaretti. Una coalizione di centrosinistra larga, che perde però la lista centrista della Lorenzin. La principale sfidante di Zingaretti sarà Roberta Lombardi, deputata del MoVimento 5 Stelle. I sondaggi la danno in netto svantaggio, ma il prossimo mese sarà decisivo per la rincorsa.

Gli altri candidati

Oltre ai quattro candidati principali, ce ne sono altri sostenuti da liste minori. A sorpresa Civica Popolare, la lista della ministra Lorenzin, ha scelto di uscire dalla coalizione di centrosinistra, schierando Jean-Leonard Touadi. Tra i candidati di centro troviamo anche Giovanni Paolo Azzaro, candidato della Democrazia Cristiana. All’estrema destra, Casapound Italia sostiene Mauro Antonini mentre al polo opposto, Potere al Popolo appoggia Elisabetta Canitano. Infine troviamo la lista di Riconquistare l’Italia: il movimento che non si rifà ad alcun schieramento ‘tradizionale’ (né di destra, né di sinistra, o centro ma ha come riferimento “i valori consacrati nella Costituzione repubblicana del 1948 e dal modello sociale ed economico in essa delineato”), si presenta con Stefano Rosati la cui candidatura è stata promossa dal Fronte Sovranista Italiano.

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