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IPTV pirata e streaming illegale per vedere contenuti a pagamento: oscurati decine di siti e bloccati i server

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Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, in sinergia  con un’aliquota di personale altamente specializzato appartenente al Servizio di Polizia  Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato, nell’ambito del procedimento  penale 11226/17 in essere presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Napoli, ha concluso una importante operazione di contrasto al fenomeno della pirateria  audiovisiva attraverso la trasmissione non autorizzata su rete internet, la c.d. “IPTV” – Internet Protocol Television, denominata “THE PERFECT STORM”. 

Le indagini

In contemporanea con la riproduzione di numerosi eventi on demand, tra cui partite di calcio  dei principali campionati europei, centinaia di migliaia di incauti utenti che avevano stipulato  contratti di abbonamento con le IPTV pirata, hanno all’improvviso visualizzato sui propri dispositivi un pannello che li avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente visionando il programma era stato sottoposto a sequestro. 

La Guardia di Finanza infatti, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Procura della  Repubblica presso il Tribunale di Napoli, a partire dal pomeriggio del 6 novembre, ha posto gradualmente in essere attività tecniche preliminari di monitoraggio consistenti nel  progressivo spegnimento da remoto delle piattaforme, dei server e delle smart card utilizzate dai pirati, nonchè nell’oscuramento dei siti web e dei canali Telegram dediti  alla vendita e riproduzione dei contenuti dell’IPTV illegale. 

Le preliminari attività hanno consentito il sequestro e l’oscuramento di oltre 5.500 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live  streaming, oltre a 350 canali Telegram: in seguito a tale attività, come previsto, i responsabili  dell’organizzazione, per rendere comunque possibile la trasmissione dei contenuti illegali  alla propria clientela, sono stati costretti a palesare le ulteriori risorse di backup già  predisposte per fronteggiare eventuali azioni repressive.  

Tale azione di preliminare oscuramento e successivo monitoraggio, ha così consentito di individuare ulteriori 350 siti vetrina e 370 canali Telegram; tali risorse, sono state quindi  oggetto di un nuovo sequestro d’urgenza disposto dalla Procura, che ha azzerato ogni  residua possibilità in capo all’organizzazione di riprodurre contenuti video in violazione delle  norme poste a tutela del diritto d’autore. 

Nel corso dell’Action Day, fissato contemporaneamente in tutti i Paesi coinvolti nella giornata di ieri 10 novembre, è stata quindi complessivamente data esecuzione a:  

  • una misura di custodia cautelare in carcere in Italia; 
  • un provvedimento di sequestro e confisca per equivalente pari ad euro 10.619.000 nei confronti di 23 indagati con contestuale esecuzione di perquisizioni in Italia ed all’estero;
  • provvedimenti di sequestro di oltre 5.500 risorse informatiche utilizzate  dall’organizzazione per la diffusione e la vendita illegale di contenuti in violazione del  diritto d’autore ubicate in territorio nazionale ed in ognuno dei Paesi esteri che ha fornito  la propria collaborazione; 
  • 30 decreti di perquisizione e sequestro presso le centrali di ritrasmissione del segnale  pirata in Italia ed all’estero; 
  • 100 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti dei principali re-sellers italiani;
  • un provvedimento di sequestro di 334 account PayPal destinati alla raccolta dei profitti  dell’attività illecita 
  • perquisizioni e sequestri di attrezzatura e denaro o altre utilità in n.12 paesi europei, tra  cui Malta, Spagna, Germania, Bulgaria, Grecia, Lituania, Slovenia, Svezia, Belgio,  Romania, Olanda e Francia. 

Le indagini sono state condotte mediante innovativi strumenti tecnologici tra i quali  un sofisticato software di Intelligenza Artificiale per l’analisi dei Big Data; tali risorse  software, oltre a permettere di individuare ogni membro dell’associazione indagata, hanno  anche consentito di identificare l’intera rete dei re-sellers operanti nel territorio nazionale,  nonché l’elenco completo dei dati identificativi degli illeciti utilizzatori in ambito mondiale. 

Le attività sono state svolte sull’intero territorio nazionale ed in altri 12 Paesi membri con il  coordinamento dell’Agenzia Europea Eurojust ed in ulteriori 5 Paesi extra UE (USA, Regno  Unito, Russia, Ucraina e Svizzera) mediante l’attività di raccordo info-operativo svolta dal II  Reparto del Comando Generale del Corpo ed hanno richiesto l’intervento di oltre 600  finanzieri appartenenti a 91 diversi Comandi territoriali del Corpo e oltre 300 appartenenti ai  collaterali esteri. 

Alle operazioni ha partecipato inoltre un’aliquota di personale altamente specializzato  appartenente al Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato,  che ha fornito il proprio prezioso supporto tecnico alle ponderose attività di digital forensics presso le principali centrali di ritrasmissione del segnale pirata. Le indagini hanno permesso di identificare un sistema articolato, a carattere piramidale, rappresentato da piattaforme informatiche di ultima generazione, alimentate simultaneamente da numerose “sorgenti di contenuti” ubicate in Europa e finalizzate alla trasformazione dei segnali audiovideo protetti da diritto d’autore riconducibili alle principali pay TV e servizi c.d. ‘Over The Top’ (Netflix, DAZN, Disney+), in flussi dati sistematicamente redistribuiti attraverso Server identificati in data center collocati in tutto il mondo.  

Attraverso questa tecnica, i criminali informatici, a fronte di transazioni economiche disposte anche attraverso criptovalute, erano in grado di alimentare migliaia di servizi illegali di IPTV, nonché servizi web di live streaming, applicazioni mobili e canali Telegram. Allo scopo di illustrare compiutamente l’aspetto dimensionale ed internazionale  dell’operazione, va sottolineato anche l’impatto senza precedenti che l’operazione “THE  PERFECT STORM” riverbera sulla platea mondiale dello streaming illegale, atteso che, al  momento, per difetto – fermo restando che dati più circostanziati e completi saranno  disponibili a seguito dell’esame delle numerosissime risorse che sono state sottoposte a  sequestro, sono stati già individuati oltre 50 milioni di utenti, dei quali circa 5 milioni solo in  Italia. 

La Guardia di Finanza, nella sua veste di polizia economico finanziaria a tutela degli operatori onesti e per assicurare condizioni di leale concorrenza, contrasta con decisione  questo business illegale che cagiona un imponente danno per l’economia italiana a  discapito dell’industria dell’audiovisivo che, in un momento già gravemente segnato dalle  difficoltà derivanti dalla pandemia di COVID 19, si stima abbia perso nel solo anno 2019  oltre 6.000 posti di lavoro (dati FAPAV) proprio per effetto di questi fenomeni criminali. 

 

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