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Martina Scialdone uccisa a Roma dall’ex compagno, chi è il killer: ‘Lei voleva chiudere quella storia’

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La morte di Martina Scialdone e la fiaccolata in suo onore

Lei voleva mettere la parola fine a quella relazione, non riusciva più a sopportarla. Voleva chiudere quella porta, andare avanti e ricominciare. E così venerdì sera ha incontrato a cena, forse sperava per l’ultima volta, il suo ex compagno. Quello che tanto diceva di amarla, di voler stare con lei. Ma Martina Scialdone, avvocato romano di 35 anni, non poteva sapere che quella sarebbe stata davvero l’ultima volta. Per lei. Il suo ex fidanzato, Costantino Bonaiuti, dopo la discussione in un ristorante, ha tirato fuori dalla tasca la pistola, gliel’ha puntata contro e ha aperto fuoco. Prima di scappare e di lasciare la ragazza lì a terra, ormai morta. 

omicidio Roma viale Amelia
omicidio Roma viale Amelia riproduzione riservata

Femminicidio a Roma in via Amelia 

Martina Scialdone e il suo ex compagno venerdì sera erano a cena nel ristorante Brado di via Amelia a Roma ed è proprio lì dentro, stando alle testimonianze, che i due avrebbero iniziato a discutere. Sempre più animatamente, i toni si sono alzati. Al punto che erano stati invitati a uscire fuori dal locale perché quella lite stava disturbando gli altri clienti. La 35enne ha cercato con gli occhi di implorare aiuto, si è chiusa in bagno. Forse aveva capito che qualcosa non andava, che quell’uomo avrebbe potuto farle male. Ma è dovuta andare via dal ristorante. 

Una volta fuori la discussione è continuata. Lei ha cercato di allontanarsi, di andare via. Ma invano. L’uomo l’ha seguita, ha impugnato la pistola (regolarmente detenuta per uso sportivo) e l’ha colpita, lasciandola lì a terra. Mentre lui ormai era già fuggito a piedi per raggiungere l’auto e andare a casa, a circa 20 km di distanza da quel luogo. Lì dove aveva ucciso Martina Scialdone con un colpo così ravvicinato al petto che non le ha lasciato scampo.

Le indagini

Gli agenti della Polizia della squadra Mobile e del commissariato Tuscolano stanno cercando di fare chiarezza, di passare al setaccio la vita del killer e quella di Martina. E stanno facendo il punto su quella storia, che di amore non aveva nulla. Perché chi ti ama non ti fa del male, non ti uccide, non ti cancella, non ti priva della libertà. Quella relazione era diventata di troppo e l’avvocato di 35 anni, che difendeva le donne maltrattate, l’aveva capito: voleva mettere la parola fine, ricominciare da zero. Ma, purtroppo, non avrà più modo di farlo perché qualcuno ha deciso per lei. 

Femminicidio a Roma, l’avvocato Martina Scialdone uccisa davanti al ristorante dall’ex compagno

Chi è Costantino Bonaiuti 

Costantino Bonaiuti, 61 anni, ha origini etiopi ed è in servizio all’ente nazionale per l’assistenza al volo. Lui è un ingegnere e sindacalista con un passato difficile alle spalle (il fratello morto in un incidente stradale, due sorelle che si sarebbero tolte la vita) e con un presente complicato. Il 61enne, infatti, da anni combatte contro un cancro ai polmoni e si era avvicinato a Martina, a quel sorriso. Che doveva essere, secondo lui, solo suo. E di nessun altro. Da qui, quindi, la decisione di presentarsi al ristorante armato e di aprire il fuoco dopo l’ennesima discussione. Lasciando la 35enne lì a terra, poi coperta da un telo. Mentre lui ha raggiunto casa, in via Monte Grimano, a Colle Salario, dove è stato arrestato dalla Polizia. Ora è accusato di omicidio e dovrà spiegare i motivi del suo folle gesto. Di quel colpo che in pochi e tragici istanti ha spezzato la vita di una giovane donna, che voleva solo chiudere con il passato, troncare quel rapporto e scrivere nuove pagine della sua vita. Lontano da quell’uomo. 

 

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