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Omicidio Michelle Causo, la mamma: “Mia figlia menava, il killer è stato aiutato a ucciderla”

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Emergono nuovi elementi, come il fatto che la vittima avrebbe minacciato il suo assassino con una pistola. Si cercano riscontri.

Un omicidio atroce quello che ha portato alla morte Michelle Maria Causo, una ragazza 17enne di Roma. Il presunto assassino, un ragazzo originario dello Sri Lanka, sarebbe stato individuato mentre trasportava il cadavere, già a pezzi, della giovane in strada. Munito di un carrello della spesa, il presunto killer trascinava un sacco che sanguinava, lasciando evidenti tracce di sangue sia sullo stesso montacarichi che sul manto stradale.

Le parole della mamma e il papà di Michelle Causo

Usciti dalla Questura di Roma a via di San Vitale, i microfoni de Il Messaggero raggiungono i genitori della giovane Michelle Causo. Per entrambi, chi ha ucciso la loro figlia non era da solo. Come ricorda la mamma, “la ragazza sapeva combattere ed era grossa di stazza: non si sarebbe mai fatta sottomettere da un ragazzo fisicamente più minuto“.

La donna, straziata dal dolore, racconta: “Me l’hanno ammazzata di botte. L’hanno ammazzata di botte e poi l’hanno finita a coltellate, tutte coltellate. Michelle si menava pure coi maschi: era abituata a combattere”. 

La bugia del presunto killer di Michelle 

Qualcuno, vedendo quell’uomo trasportare un carrello sanguinante, si sarebbe incuriosito della scena e lo avrebbe avvicinato. Chi può testimoniare di averlo visto, non ha mai pensato per un momento di trovarsi davanti a un omicidio e soprattutto a un potenziale serial killer. A far allontanare i pensieri di una brutale uccisione, anche il potenziale assassino. A chi gli chiedeva del perché di tutto quel sangue, il ragazzo rispondeva: “Signora, nel sacco ci sono intere quantità di pesce macellato”. Ma in realtà, come stanno evidenziando le indagini, era il cadavere maciullato della povera Michelle Maria. 

L’atroce scena in un condominio di Roma

Chi ha visto la scena, ha notato anche un altro macabro particolare. Infatti, il presunto killer avrebbe imbrattato di sangue un’intera scala condominiale. Un condomine, secondo una dichiarazione rilasciata a Il Messaggero Roma, avrebbe visto l’uomo trasportare i sacchi insanguinati lungo le scale della sua abitazione: “Ho visto il ragazzo con il sacco e le scale erano piene di sangue. Ci ho parlato perché non riuscivo a passare e lui mi ha detto di scavalcare il sacco che bloccava l’uscita”. 

La segnalazione alle Forze dell’Ordine

Di quel “nel sacco c’è del pesce”, almeno i vicini di casa della giovane Michelle Maria non si sono fidati. Tantomeno delle parole del presunto killer, che in realtà stava provando a occultare un cadavere. Chi ha provato a fermarlo, infatti, ha subito allertato le Forze dell’Ordine, aprendo così – di fatto – l’indagine sul corpo smembrato di Michelle Maria Causo. 

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