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Omicidio Yirelis Pena Santana, fermato il presunto assassino: addosso aveva ancora le scarpe sporche di sangue

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Yirelis Pena Santana

Sarebbe stato arrestato il potenziale assassino di Yirelis Pena Santana, la ragazza 34enne trovata morta nel suo appartamento di Cassino. A ucciderla, potrebbe essere stato S.D.C., un ragazzo 26enne impegnato nell’imprenditoria edile del frusinate. A far ipotizzare un suo ruolo all’interno di questo omicidio, la presenza sulle scarpe del giovane di sangue, probabilmente legato alla donna morta.

Fermato il potenziale assassino di Yirelis Pena Santana

Attualmente, l’indiziato sarebbe stato condotto al carcere di Cassino. La Procura dovrà dimostrare, nelle settimane a venire, le oggettive responsabilità attraverso le indagini di rito. L’ipotesi che gli investigatori della polizia starebbero seguendo, vedrebbero l’uccisione della ragazza tra il 26 e il 27 maggio 2023. Corpo di Yirelis che, come sappiamo, sarebbe stato rinvenuto la mattina dopo, all’interno di un appartamento su via Pascoli nel territorio ciociaro. 

Le tracce di sangue sui vestiti del presunto assassino

A rendere complessa la posizione del 26enne, sarebbero diverse dinamiche. Anzitutto, è stata rinvenuta una sua impronta digitale all’interno dell’appartamento dov’è stata rinvenuta la donna uccisa. Una traccia che, secondo le forze dell’ordine, “sarebbe chiaramente distinguibile”. Altra questione da chiarire, è la presenza di sangue della 34enne sui vestiti dell’uomo, in particolare le scarpe. Tali tracce, infatti, avrebbero portato il reparto investigativo di polizia a fermarlo e percorrere questa strada delle indagini. 

Il passato del presunto assassino

A impreziosire l’ipotesi di come l’uomo sia l’assassino di Yirelis, all’anagrafe Pena Santana Yirel Natividad, sarebbe il passato del presunto killer. L’uomo era già conosciuto dalle forze dell’ordine locali, tanto che la sua impronta è stata subito identificata all’interno dei database della Polizia di Stato. Nel passato del 26enne, una condanna per lesioni e rissa presso il Tribunale di Cassino. Successivamente, si era reso protagonista di altre aggressioni, tanto da arrivare all’obbligo di firma presso le caserme locali delle forze di polizia nel territorio ciociaro. 

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