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RIFIUTI: DALLA PROROGA DELL’APPALTO DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA, LA REPLICA DI TOCE A FARE VERDE

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La proroga dell’appalto alla sola Formula Ambiente è l’occasione per l’Assessore all’Ambiente del Comune di Pomezia per spiegare come si è arrivati a questa decisione e quale sarà il prossimo futuro del servizio, la cui bozza d’appalto è stata duramente contestata dai volontari di Fare Verde. “L’ordinanza firmata oggi dal Sindaco Enrico De Fusco – ha spiegato l’assessore – mette fine ad una situazione ormai insostenibile, con una ditta che ha mostrato le sue carenze non solo a Pomezia, ma quasi in ogni Comune d’Italia in cui opera o ha operato. Solo nella Provincia di Roma sono almeno altre due le Amministrazioni che hanno interrotto i lavori con l’Aimeri proprio a causa delle inadempienze contrattuali che hanno portato, così come a Pomezia, a notevoli disservizi”. Da domani la raccolta verrà quindi svolta esclusivamente dall’altra società che formava il consorzio, ovvero la Formula Ambiente, che assorbirà per intero il personale che prima prestava la sua opera per l’Aimeri, senza interruzione di servizio. Inevitabile il confronto con il passaggio dei dipendenti dell’Innova, la società che fino a ieri gestiva il servizio di refezione scolastica, alla ditta arrivata seconda nella gara d’appalto, la Cooperativa di Servizi C.N.S., appena subentrata a causa del recesso unilaterale del contratto da parte dell’Innova: per loro l’interruzione di servizio c’è stata. “Nel caso della Formula Ambiente è stato possibile effettuare senza problemi l’assorbimento del personale da una ditta all’altra, così come prevede la legge, perché sapevamo già che avremmo mandato via l’Aimeri, quindi ci siamo potuti muovere per tempo, anche grazie alla disponibilità dei lavoratori e dei sindacati”. Avere rapporti con una sola ditta, secondo Toce, non può che far migliorare il servizio, “perché non c’è possibilità di fuggire dalle proprie responsabilità scaricandole a qualcun altro”. L’Assessore parla poi del nuovo appalto, che vedrà protagonista la raccolta differenziata stradale in tutti i quartieri “che non hanno le caratteristiche ideali per il porta a porta”. Il PaP resterà invece nelle zone dove sorgono prevalentemente villini o piccole palazzine. Decisione fortemente contestata da Fare Verde, che vede in questa scelta uno sfregio alle decisioni prese sia dal Consiglio Comunale che dallo stesso Sindaco, il quale più volte in passato ha affermato di voler estendere il porta a porta a tutto il territorio comunale. “Fare Verde ha idee diverse da quelle che abbiamo maturato io e l’Amministrazione comunale, ma questo non significa che le loro siano migliori”. Eppure anche il Dirigente all’Ambiente, l’ing. Curci, ha sposato la teoria del PaP, presentando una relazione che prevede questo tipo di raccolta ovunque. “Sì, ma ad un costo che ci costringerebbe a raddoppiare la tassa ai cittadini. Il Dirigente aveva seguito l’indirizzo che era stato dato inizialmente, che si è però scontrato con la realtà dei costi. Quello che è stato presentato è un progetto ispirato al Comune di Ariccia, dove i contribuenti pagano il triplo rispetto a quanto versavano in precedenza. Peccato che questo non sia stato evidenziato. Quindi adesso Curci dovrà seguire le direttive politiche attuali, rivedendo il progetto ed adattandolo alla realtà locale”. Possibile che non ci sia un modo per risparmiare? Eppure i rifiuti sono una risorsa, e c’è chi li paga ad ottimo prezzo. “Infatti per ridurre i costi del nuovo appalto abbiamo deciso di dare i rifiuti in proprietà alla ditta aggiudicatrice: noi non avremo più la spesa della discarica e le strade saranno di sicuro più pulite, visto che sarà interesse della ditta prendere quanti più rifiuti possibili”. Quindi la tassa diminuirà? “No, resterà la stessa. Il risparmio sta nel fatto che il costo dell’appalto sarà più o meno uguale a quello di sei anni fa, anche se nel frattempo Pomezia è cresciuta di circa 11 mila abitanti ed il costo dei carburanti è aumentato del 60%. Se non avessimo lavorato in questo senso, il costo dell’appalto sarebbe stato di sicuro molto più alto, così come la spesa per i cittadini”. Resta il fatto che la raccolta multimateriale stradale non piace agli ambientalisti. “Eppure è quella che praticamente vediamo nei quartieri dove c’è il porta a porta, visto che ogni condominio mette gli scarrabili sul ciglio della strada. Anzi, quello che c’è adesso è peggio, perché ogni dieci metri si vedono secchioni e tutti gettano di tutto a qualunque ora. Nelle zone dove verrà adottata la differenziata stradale ci saranno invece i tratti riservati ai cassonetti, che saranno 4: uno per il non riciclabile, uno per l’umido, uno per il vetro ed uno per plastica, carta e alluminio. Ritengo che, se i cittadini ci mettono il senso civico e non si limitano a gettare a terra i loro sacchetti, questo sia il metodo migliore per avere una città pulita ed un servizio di differenziata efficiente”.

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