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Ricky Tognazzi ricorda le sue estati tragicomiche a Torvaianica

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Come ha raccontato ieri al Corriere della Sera, Ricky Tognazzi, figlio del grande attore e regista Ugo Tognazzi, le estati passate da giovane a Torvaianica erano tragicomiche.

Associo l’estate a Roma– ha detto Tognazzi junior- sono figlio di separati, quindi d’inverno studiavo a Milano, poi in Inghilterra; le vacanze sempre a Roma, in particolare a Torvaianica“.

I TOGNAZZI E LO SCOLAPASTA D’ORO

In particolare egli ricorda ironicamente con un brivido il gioco dello “scolapasta d’oro“.

Era cominciato per scherzo, poi era diventata una condanna, durata più di vent’anni…Si trattava di una kermesse che invadeva la casa, occupata da una marea di gente che veniva prima per giocare a tennis, poi per mangiare e bere (una sorta di goliardica Coppa Davis n.d.r.). Gli ultimi se ne andavano alle 5 del mattino! E io, insieme ad altri ragazzini, mi rifugiavo in una stanza”.

La casa dei Tognazzi, dunque, veniva invasa da grandi attori, registi, sceneggiatori.

Per carità– riconosce Ricky- un’idea geniale quella di papà, una manifestazione che fece epoca, ma andava bene per lui e per i suoi amici. Per me estati tragicomiche“.

UNA CASA IMPORTANTE

Tuttavia quella casa di Torvaianica è stata e rimane un pilastro nella vita dell’attore, regista e produttore cinematografico.

A Torvaianica ci venivano anche i miei fratelli, Gianmarco e Maria Sole, le diverse madri con i rispettivi compagni e, crescendo, ho iniziato a portarci le mie fidanzate del momento. In seguito ci son tornato con Simona (Izzo, attuale moglie ndr). Insomma, quella casa rappresentava quegli anni e, in certo modo, anche due mondi“.

Quindi ricorda: “A quel tempo c’era la competizione Fregene-Torvaianica, due località vicinissime a Roma e diversissime, sia per la natura, sia per il genere di villeggianti. Le casette del cosiddetto Villaggio Tognazzi arrivavano fino al mare e tutti pensavano che fosse proprio di mio padre, ma non era così! Tutti si chiedevano: dove ha casa Ugo in un Villaggio suo? No, aveva solo una casetta… suo era solo il logo, diventato famoso come punto di riferimento per le star, da Vittorio Gassman a Marcello Mastroianni, da Ivo Garrani a De Seta, Vianello, Fantoni… e per i loro figli, tutti ragazzini come me“.

Ripensare a quegli anni – conclude Ricky – mi fa pensare che quello era anche un sogno, che forse non si è mai avverato fino in fondo“.

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