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Traffico di rifiuti a Tor Bella Monaca: smantellata organizzazione criminale, 14 indagati

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È stato definito ‘business criminale‘ quello smantellato nella periferia est di Roma, grazie ad un blitz messo in atto dal personale NAD, SPE e al GSSU. Business proprio perché organizzato come una vera e propria attività commerciale, basata però sul traffico illecito di rifiuti
 
Lavatrici, forni, frigoriferi e rifiuti ingombranti ‘abbandonati’ non da cittadini pigri ma da un’associazione a sfondo criminale che porta il nome di una nota famiglia del quartiere di Tor Bella Monaca.

Tor Bella Monaca: le indagini sul business degli elettrodomestici 

Attraverso indagini, intercettazioni e appostamenti gli agenti in campo hanno scoperto il sistema, a doppio lato, utilizzato per il business. Da un lato c’era l’acquisto/il ritiro di elettrodomestici e dall’altra la rivendita dei pezzi. Il tutto organizzato come una filiera comprensiva anche di box, magazzini e terreni dove venivano poi abbandonate le parti pericolose: quelle né vendibili né utilizzabili. 
 
Erano oltre due anni che gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale indagava su questo traffico illecito di rifiuti. Finalmente questa mattina gli agenti del Personale del Nucleo Ambiente e Decoro, con l’unità Sicurezza Pubblica Emergenziale e il Gruppo Sicurezza Sociale Urbana, su delega della Procura di Roma, hanno fatto irruzione in un’area di 1600 metri quatradi a Colle Prenestino sgominando l’intero traffico.

Traffico illecito di rifiuti: 14 gli indagati, anche 4 imprenditori

Una delle scoperte più pericolose fatte dagli agenti è che molte delle componenti pericolose degli elettrodomestici finivano nei corsi d’acqua, su strada e vicino i cassonetti inquinando così l’intero territorio. Sono stati ovviamente posti sotto sequestro i magazzini, le aree di stoccaggio e i terreni (una in via Rigamonti, un’altra in via dell’Archeologica, un sito in zona Rocca Cencia e un altro a Torre Angela)
 
Il bilancio finale delle indagini vede quattro attività commerciali coinvolte, sei veicoli utilizzati per il trasporto illegale e 14 persone iscritte nell’elenco degli indagati. Oltre alcuni esponenti della nota famiglia criminale, ci sono anche 4 imprenditori (rivenditori di mobili e cucine). Le indagini, comunque, continuano dal momento che questa prima parte ha evidenziato rapporti anche con alcuni esercizi commerciali in campo. 

 

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