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Tor San Lorenzo: piccoli e grandi dispetti alla Scuola Popolare

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera scritta dai volontari della Scuola Popolare di Tor San Lorenzo, in seguito a recenti fatti che hanno colpito il loro operato.

“Buongiorno amici!
Oggi vogliamo parlarvi di una cosa.
Di solito non diamo adito a certe sciocchezze, ma stavolta siamo un po’ scoraggiati e chiediamo il vostro supporto.
Come molti di voi sanno, la nostra piccola Scuola, si trova sulla Nuova California, una zona composta quasi esclusivamente da villette, case e campi: ci troviamo un po’ fuori mano. Molti di voi che vengono da Pomezia, Torvajanica, Fossignano, ma anche gli stessi abitanti di T.S.L., spesso ci hanno segnalato la difficoltà con la quale ci raggiungevano.
Di qui nasce l’idea dei nostri volontari di indicare in qualche modo la strada per raggiungere la Scuola Pop.
Le risorse economiche di questo progetto sono notoriamente limitate: non potendo ancora puntare a veri cartelli di alluminio, i ragazzi hanno pensato a dei pannelli di plastica colorata TANTO, ma TANTO resistenti.
Li hanno comprati e si sono messi lì a ritagliare freccia per freccia.
Sono passate solo due settimane.
Questo è quello che rimane della SOLITA freccia a ridosso del PARCO DI VIA RENO – Nuova California: un punto cruciale dove la gente spesso non sa dove girare per arrivare alla Scuola Pop.
Sì, abbiamo detto “SOLITA” perché, voi non lo sapete, ma l’abbiamo riattaccata lì per ben tre volte.
A quanto pare, all’altezza di Via Reno non vogliono frecce della Scuola Popolare.
A quanto pare ci hanno anche perso del tempo, hanno fatto un bel lavoretto con forbicione belle grandi e tagli netti.
A quanto pare vogliono che la gente giri prima di trovarci.
Noi non siamo arrabbiati, siamo tristi.
Perché non capiamo quale male possa fare una scuola gratuita come la nostra, un posto libero dove i ragazzi imparano a pensare e a stare insieme.
Noi non siamo arrabbiati, siamo indignati.
Perché non capiamo perché ostacolare il lavoro di giovani che credono in quello che fanno.
Di sicuro una cosa sfugge ai “terroristi delle frecce”: noi siamo giovani, forti e determinati. Il fuoco della nostra determinazione non sarà MAI spento da nessuno. Anzi si alimenta giorno per giorno, dispettuccio dopo dispettuccio, freccetta dopo freccetta.
NOI NON SMETTEREMO, noi riattaccheremo altre frecce, più grandi se serve. Più colorate!
E voi, amici, fatelo insieme a noi!
Unitevi al nostro coro, condividete il post, fermatevi se vedete qualcuno a staccare i nostri cartelli; fategli “ciao ciao” e dite loro: “domani ce ne sarà già un altro!””.
 
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