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A Roma per visitare il Papa, ma poi stupra una ragazza in hotel: 26enne condannato a 5 anni

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Violenza tivoli

Roma. Era giunto nella Capitale per poter vedere dal vivo Papa Francesco, insieme ad altre migliaia di chierichetti. Lui, un giovane tedesco che, una volta sul posto, però, ha completamente dimenticato ogni vocazione spirituale e religiosa, dal momento che ne ha approfittato per violentare sua connazionale all’interno dell’albergo in cui si trovavano. Per questo, ora, il ragazzo, 26 anni, è stato condannato per violenza sessuale e lesioni. Gli aspetta una pena di quattro anni. 

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Lo stupro a Roma dopo la visita al Papa: cosa era successo

La storia è iniziata il 31 luglio del 2018, un’estate, quella di 5 anni fa, in cui Papa Francesco aveva convocato in Vaticano più di 100.000 giovanissimi religiosi. In quel giorno la piazza era stracolma, e il grande quantitativo di ragazzi veniva da mezzo mondo. Nessuno, però, poteva immaginare quello che sarebbe accaduto proprio in quelle circostanze. Oltre a poter vedere il Pontefice dal vivo, l’occasione creatasi è ottimale anche per poter visitare le bellezze e i monumenti di Roma. E, dunque, migliaia di ragazzi e ragazze decidono di fermarsi per diversi giorni proprio nella Capitale. Tra di loro, ci sono anche i componenti dei gruppi che arrivano dalle diocesi tedesche. Come ricostruito dal Corriere della Sera, due giovani durante la sera del 3 agosto si incontrano, così, in una birreria e fanno subito amicizia. Sembra che in comune abbiano molto. Di fatto, entrambi sono arrivati a Roma dalla Germania, e poi hanno gli stessi interessi. Anche il motivo della loro visita è lo stesso. E poi, per coronare il tutto, i due sono anche coetanei più o meno: lui è più grande di lei di soli 2 anni. 

La trappola per portarla in camera

Alla fine della serata trascorsa insieme, però, qualcosa finisce male. Lui le dice: “Mi aiuti a fare le valige? Domani si riparte”. Ma è una scusa, una trappola. In una stanza dell’hotel Galles, nella zona di Castro Pretorio, si consuma lo stupro che la vittima, con coraggio, denuncerà immediatamente al commissariato Viminale. Ora, la brutta vicenda è arrivata al suo epilogo: per il giovane è scattata la condanna definitiva. 

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