Home » Ultime Notizie » A testa altissima: la Roma esce dalla Champions battendo il Liverpool 4-2

A testa altissima: la Roma esce dalla Champions battendo il Liverpool 4-2

Pubblicato il

Alla fine il sogno sembrava raggiungibile: sarebbe bastato poco, pochissimo, un solo gol in meno del Liverpool, per arrivare a Kiev. O un gol in più dei giallorossi per arrivare a giocarsela ai supplementari.

Ma il triplice fischio dell’arbitro ha visto il tabellone fermo su 4-2. Un risultato impressionante, con la netta vittoria della Roma, ma che non è sufficiente a ribaltare quel 5-2 dell’andata.

Il Liverpool passa e va in finale. Alla Roma resta la soddisfazione di essere uscita dalla Champions League a testa altissima, battendosela alla pari con le grandi e dimostrando di essere in grado di rimontare. 

In campo i giallorossi hanno lottato come gladiatori, ci hanno creduto anche quando sono passati in svantaggio, per ben due volte nel primo tempo.

L’errore di Nainggolan sul primo gol degli inglesi con Mané viene compensato dal gollonzo, l’autorete di Milner.

Poi tocca a Wijnaldum, che segna anche per colpa di Dzeko. Ma è proprio il numero 9 a segnare il secondo pareggio, riscattandosi di fronte al pubblico esultante.

Nel secondo tempo i giallorossi provano a schiacciare sull’acceleratore, ma i due gol di Nainggolan, compreso quello su rigore nei minuti di recupero, non bastano per raggiungere il paradiso calcistico.

C’erano due rigori netti per la Roma, un fallo su Dzeko che non era in fuorigioco come fischiato dall’arbitro, l’altro di mano: le giuste decisioni arbitrali avrebbero forse cambiato le sorti della partita. Ma non è stato così.

Qualche sbavatura, qualche indecisione di troppo, qualche errore. Senza questi, il Liverpool non avrebbe fatto quei due gol che gli hanno permesso di giocare senza troppa frenesia. Senza questi, staremmo parlando di una città impazzita di gioia, mentre adesso parliamo di migliaia di tifosi che al termine dell’incontro hanno cantato a squarciagola incoraggiando e inneggiando la squadra, ma con le lacrime agli occhi, un grosso rimpianto e la tristezza nel cuore.

La Roma ha dimostrato di saper essere grande. Quello che adesso deve imparare è che, per esserlo, bisogna esserne convinti sempre e non solo a tratti.

La Roma c’è. Non a Kiev, ma a un punto di svolta: starà ai giallorossi ora decidere dove arrivare.

Impostazioni privacy