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‘Adesso questa sarà l’area veleno, non l’area cani’: allarme nel parco Tor Tre Teste

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foglio shock a parco tor tre teste

Polpette avvelenate e veleno per topi al parco di Tor Tre Teste. È la situazione che sta vedendo quest’area verde, che nella pratica avrebbe creato una spaccatura tra residenti e padroni dei cani. Alcuni residenti lamentano, ormai da tempo, come questo spazio non sia più frequentabile per le famiglie con bambini a carico, considerato come questo luogo veda la costante presenza di pelosetti senza il guinzaglio o deiezioni canine non raccolte. 

Situazione incandescente per i cani al Parco Tor Tre Teste

A inciviltà, probabilmente qualcuno reagisce con la stessa inumanità. In queste ore, nel famoso parco nella zona del Prenestino è arrivato un foglio che sa tanto di minaccia. Probabilmente scritto da un familiare nervoso, si dice esplicitamente come i residente della zona “non vogliono più i cani in quello spazio”. Una minaccia che potrebbe arrivare alle estreme conseguenze, con i cittadini pronti a far vincere le proprie ragioni anche con l’uso di mezzi illeciti per ammazzare i quattro zampe. 

Le minacce ai cani che frequentano il parco

Immortalato da Welcome to Favelas, su un albero del Parco di Tor Tre Teste è comparso un foglio di minacce e insulti verso i padroni dei cani che fruiscono dell’area verde. 

Laghetto di Parco Tor Tre Teste
Laghetto di Parco Tor Tre Teste

In esso è scritto: “B******i figli di p*****a e p*****e, pensate che questa è diventata la vostra area cani e che qui i bambini non possono giocare perchè vengono prima i vostri b******i? Adesso questa sarà l’area veleno, no l’area cani. Si prega di notare polpette e wurstel avvelenati. Inoltre, il veleno per topi sparso in giro. Trovate un altro posto, figli di p*****a!”. 

L’insofferenza verso i cani anche in altri parchi di Roma

Non solo Tor Tre Teste, episodi d’insofferenza contro i cani anche in altri parchi romani. Seppur senza fogli, recenti casi si sono visti nella Capitale, con aree cani che, da ignoti, sono state toccate da polpette avvelenate e addirittura esche per l’attività di pesca

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