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Antonio Saccone (UDC): ‘Fondi europei, troppe opportunità sprecate nel nostro territorio per l’incompetenza di alcuni amministratori’

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Leoni da tastiera, insulti lanciati dietro la protezione di uno schermo e di un profilo falso, toni che si alzano sempre più, informazioni distorte, a volte addirittura false. I social media hanno sostituito la piazza nelle discussioni, ma quello che faccia a faccia poteva essere un confronto corretto e costruttivo è diventato adesso teatro di attacchi impensabili nella vita reale.

Di tutto questo e di molto altro si parlerà nel prossimo week end a Fiuggi nel corso della Festa Nazionale dell’UDC, titolata “Democrazia e rete: La tecnologia sta cambiando la politica, la società, l’economia. Quale sfida, quale futuro ci attende?”.

 

Una kermesse alla quale parteciperanno non solo i “pezzi grossi” del partito come il Segretario nazionale Lorenzo Cesa o il Senatore Antonio Saccone, ma molti esponenti di rilievo sia della destra che della sinistra.

 

Di questo evento parliamo con una delle sue “anime”, il Senatore Antonio Saccone.

 

Non possiamo non partire dal prossimo appuntamento dell’UDC, ovvero l’iniziativa lanciata a Fiuggi. In un periodo in cui le feste organizzate dai partiti sembrano non riscuotere grande successo, questo evento sembra invece andare in controtendenza. È così?

 

“Esattamente. Noi l’abbiamo voluta chiamare festa perché quando si incontrano persone, idee magari anche diverse, opposte, e c’è confronto è sempre una festa per la democrazia. Abbiamo speso tante energie per mettere intorno ad un tavolo, se vogliamo, culture diverse affinché possa esserci un momento di confronto reale, senza polemiche, senza falsità. I temi della festa UDC a Fiuggi sono il lavoro, la tecnologia e poi parleremo di turismo e agricoltura, insomma tutto quello che ha a che fare con il futuro del nostro paese. Dopodiché affronteremo uno dei temi caldi di questo nostro periodo storico che è quello dell’utilizzo dei social; a tal proposito abbiamo invitato anche un ex hacker, un guru di questo settore, che potrà raccontarci la sua esperienza. Si parlerà di famiglia, di come essa stia cambiando ma soprattutto del ruolo ancora così importante che riveste nella società. Ci saranno, tra gli altri, invitati importanti del Governo: il ministro dell’agricoltura Centinaio, l’economista della Lega nonché Presidente della Commissione Finanze il Senatore Bagnai; poi alcuni esponenti del PD: ci sarà il saluto del Presidente della Regione Lazio Zingaretti, candidato anche alla segreteria nazionale del PD, Sassoli, vicepresidente del Parlamento Europeo, e tanti amici di Forza Italia tra cui Tajani”.

 

Ci sono invitati di tutte le estrazioni politiche: è un segnale che l’UDC lancia per andare oltre le divisioni dei partiti e cercare di realizzare qualcosa di condiviso?

 

“Più che un’apertura in questo senso la festa nasce con il principale obiettivo di parlare, di confrontarsi con idee diverse, di fare un sano dibattito. In quest’epoca dei social il confronto è scomparso: basta fare un commento nei confronti di questo o quell’altro esponente che subito ci si ritrova coperti di insulti. E l’occasione di parlare, di affrontare un tema anche con critiche svanisce miseramente. Da qui l’idea di un ritorno in un certo senso al passato: tu puoi avere la tua idea, io la mia, ma ci confrontiamo serenamente. E’ solo in questo modo che possono emergere gli aspetti positivi di due pensieri anche diametralmente opposti. Solo quando c’è l’incontro tra le diversità, e non una rigida chiusura come purtroppo sta accadendo, un paese può crescere”.

 

Volgendo lo sguardo alla provincia di Roma, ma anche quella di Latina, cosa si può fare per rilanciare l’economia? Considerando che si scontano ancora gli effetti della crisi…

 

“Il primo punto di critica che mi sento di avanzare verso la giunta Zingaretti è il mancato investimento in infrastrutture. La prima cosa per sviluppare un territorio è proprio la viabilità e se la viabilità non funziona è difficile pensare ad altro; se da Formia a Roma continuano a volerci quasi due ore con il treno, con la macchina non ne parliamo, è chiaro che è difficile pensare ad un futuro diverso. A Fondi c’è il più grande centro agricolo dell’Italia centrale e siamo ancora sulla Pontina; una Pontina che è dal 2004 che è in attesa di essere trasformata in autostrada: siamo nel 2018 e invece nulla è stato fatto. È normale secondo lei una cosa del genere? Blocchiamo lo sviluppo ma non forniamo le alternative, così è complicato. L’altro aspetto riguarda la necessità di riavvicinare maggiormente Roma e Latina all’Europa: ci sono una miriade di possibilità non sfruttate per la non competenza degli amministratori locali. Sostegno all’impresa, alla cultura, al turismo, ecc. gli strumenti ci sono ma dei fondi assegnati solo il 20% viene speso, la restante parte torna indietro e finisce nelle casse degli altri paesi europei. Serve allora tornare a fare rete, concertare interventi anche fra le amministrazioni locali per non far scappare possibilità importanti per rilanciare concretamente il paese Italia. Io stesso mi metto a disposizione per un’eventuale cabina di regia tra enti locali per studiare strategie condivise che permettano l’accesso ai fondi. Altrimenti, se ognuno continuerà a ragionare per il proprio orticello, di strada se ne farà ben poca”.

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