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Anziana morta dopo la caduta in ospedale: ecco la replica della ASL

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«La signora, mentre si recava autonomamente in bagno, è caduta nel corridoio del Pronto Soccorso. L’evento è stato testimoniato in tempo reale dal personale in turno che ha messo in atto l’immediata assistenza e gli interventi terapeutici d’urgenza del caso che hanno quindi previsto il trasferimento presso l’Ospedale San Camillo, per l’intervento di neurochirurgia urgente».

Queste le dichiarazioni della direzione strategica della Asl Roma 2, riguardo quando accaduto lo scorso 6 settembre all’anziana morta in seguito ad una brutta caduta all’ospedale S.Eugenio, mentre era ricoverata al Pronto soccorso.

«La permanenza in Pronto Soccorso – spiega la ASL – è stata predisposta dai medici allo scopo di garantire la osservazione clinica del caso, il controllo della sintomatologia dolorosa e la gestione terapeutica, in previsione della valutazione clinica e procedurale dell’urologo, programmata per il giorno successivo e non urgente».

«Non è stata data alcuna indicazione al posizionamento del catetere vescicale poiché non indicata nè opportuna in paziente pienamente autonoma e in assenza di qualunque motivazione clinica che rendesse necessaria la prescrizione di una limitazione alla deambulazione autonoma. La paziente è stata continuamente e pienamente sorvegliata dal personale in turno che ha più volte interagito con essa, confermandone la piena autonomia, sorvegliandola quando si recava in bagno, come ben precisato nella documentazione agli atti». 

«In seguito all’episodio di caduta occorso in data 4/9/2018 gli operatori intervenuti nella gestione del caso hanno fornito immediata segnalazione e relazione al Risk Manager della Asl Roma 2, nonché all’Autorità Giudiziaria, con successive dettagliate deposizioni in merito all’accaduto».

«Tuttavia è opportuno precisare che il giorno 3 settembre, in seguito alle valutazioni cliniche e strumentali, è stata predisposta degenza della signora presso la Area dedicata del Pronto Soccorso, laddove viene garantita l’assistenza del caso, delineando il completo iter diagnostico e terapeutico. Inoltre è stata immediatamente garantita la terapia del dolore, determinando la risoluzione della sintomatologia mai più lamentata», conclude la ASL.

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