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Ardea, impazzisce il software dell’anagrafe: trasforma uomini in donne e viceversa. Niente carte d’identità, cittadini infuriati

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Momenti di caos questa mattina all’ufficio anagrafe di Ardea. Cittadini inferociti hanno iniziato a urlare fino all’arrivo dei carabinieri a causa dell’ennesimo disservizio. Stavolta il problema è nato dal cartello trovato all’ingresso, che indicava l’impossibilità dello svolgimento delle attività di sportello (Certificati, carte d’identità, residenze) a causa di problemi informatici. Quindi tutti coloro che avevano preso l’appuntamento per la carta d’identità o si erano recati all’anagrafe (magari prendendo un permesso dal lavoro) per un certificato avevano fatto un viaggio a vuoto.

 

Il “problema informatico” è dovuto, a quanto pare, al nuovo software acquistato dall’amministrazione comunale che (non si sa per quale motivo) non fornisce i dati corretti: c’è quindi il rischio che, nell’emettere un documento, un uomo risulti donna o viceversa, che un cittadino straniero risulti di uno Stato diverso o che gli venga rilasciata la carta d’identità valida per l’espatrio.

 

Ovviamente fino a quando il bug del programma non viene sanato il servizio non potrà essere ripreso, ma intanto questa mattina i cittadini erano infuriati contro i dipendenti e a nulla valeva spiegare che non era colpa loro ma del programma. Sul posto per calmare gli animi sono prontamente intervenuti i carabinieri, chiamati dagli stessi cittadini e dal personale comunale. Arrivato anche il sindaco Mario Savarese, ma la sua presenza pare abbia ancor più esacerbato gli animi dei dipendenti, specialmente quando qualcuno gli ha fatto notare che le carte di identità sbagliavano sesso da uomo a donna, in quanto il Primo Cittadino, forse per alleggerire la situazione, ha fatto una battuta dicendo “Non è grave, oggi c’è il gender”. Il sindaco ha poi disposto di fare le carte d’identità cartacee come una volta, ma i dipendenti si sono rifiutati in quanto hanno ordine dalla prefettura di rilasciarle cartacee soltanto in casi estremi. È quindi stato intrapreso un colloquio con la prefettura per sapere come comportarsi.

Del fatto che i software non fossero stati ben collegati, tanto da creare disservizi ed anomalie anche gravi, con cambio di dati e non rispetto della privacy, nei giorni scorsi la responsabile – oggi in ferie – aveva avvisato di quanto stava accadendo anche il sindaco.

Insomma, ad Ardea non c’è cosa che non crei un disservizio. Diversi cittadini sono poi andati di nuovo dal sindaco.

Sulla vicenda abbiamo sentito la consigliera Raffaella Neocliti, la quale ci ha detto: “Questa è una cosa seria, l’ufficio anagrafe è un ufficio sensibile che lavora dati personali di tanta gente, oltre alla necessità di avere documenti che sono indispensabili per ottenere permessi in altri Enti. Il sindaco se ne deve rendere conto e non può sempre fare “spallucce” e far finta di cadere dal pero. Forse ancora dopo due anni e mezzo non si è reso conto di essere il capo del comune ovvero il sindaco”.

Luigi Centore 

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