Sono cittadini esasperati e infuriati, quelli che negli ultimi tempi si sono rivolti all’ufficio anagrafe di Ardea e hanno ricevuto risposte assurde. Come quella pubblicata su un post pubblicato in gruppo Facebook questa mattina dal signor Cristian T.
“Il comune di Ardea deve riconoscere il proprio fallimento e fare l’unica cosa sensata: fare un passo indietro (anzi più di uno) chiudere il comune e far spartire il proprio territorio ai 2 comuni limitrofi (Pomezia e Aprilia)”, scrive furioso Cristian. La spiegazione della sua rabbia è presto data.
“Una persona che ha bisogno di un certificato essenziale per richiesta mutuo ad oggi si vede trattato così. Ti rispondono il 30 aprile 2020 via Pec (Posta certificata!) dicendo che non serve prendere appuntamento, ma basta mantenere le distanze di sicurezza e indossare i dispositivi guanti e mascherina. Nemmeno una settimana dopo ti presenti davanti all’anagrafe e non ti fanno entrare perché serve appuntamento??? Serve o non serve? E per prendere appuntamento via telefono come si fa, visto che non risponde nessuno perché la voce registrata dice sempre non disponibile? È normale che l’operatore che si occupa di far entrare le persone in anagrafe ti risponda alla domanda riguardo la pec da loro inviatami, che non sa nulla e non sa nemmeno chi l’ha inviata? L’ha forse inviata il piccione viaggiatore o un suo collega visto che la Pec è quella ufficiale del Comune di Ardea? Abbiate la compiacenza di ammettere che non siete in grado minimamente di svolgere un determinato incarico! Chiudete questo Comune per il bene di tutti!”.
Cristian, a supporto delle sue parole, allega copia della PEC ricevuta.
Una situazione assurda. La pubblicazione del post ha suscitato la reazione di tanti altri residenti che si sono trovati nelle stesse condizioni e che hanno commentato esponendo la loro personale situazione: ritardi, problemi, impossibilità nel fare documenti.
