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Arrestata la super latitante Mara Calderaro negli Emirati Arabi: la compagna di De Bono si nascondeva da anni

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Banche cinesi sommerse

Arrestata nelle ultime ore la super latitante Mara Calderaro, 50 anni, originaria della Basilicata, compagna di Gabriele De Bono, l’imprenditore romano che aveva alzato un impero di oltre 40 milioni di euro partendo praticamente dal nulla. Lei, Mara Calderaro era da tempo inserita nell’elenco dei 100 latitanti pericolosi d’Italia. Indiziata di diversi reati, quali quelli associativi finalizzati al riciclaggio e a delitti tributari. Dopo tante ricerche, indagini e piste false, ora la Guardia di Finanza è riuscita a rintracciarla all’estero, si trovava negli Emirati Arabi. Il suo compagno De Bono era già stato acciuffato nel 2019, mentre nella giornata di ieri, mercoledì 30 novembre, è stato il suo turno. La latitante è stata presa in consegna dalla polizia di frontiera di Fiumicino e dai finanzieri capitolini e trasferita al carcere “Rebibbia” di Roma. 

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Mara Calderaro era nell’elenco dei 100 latitanti pericolosi d’Italia

Qualche anno fa, nel 2017, gli operatori sulle sue tracce, attraverso innumerevoli indagini, avevano già sottoposto a sequestro i beni per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro nei confronti di De Bono, il compagno imprenditore nato dal nulla, il qualche aveva anche una falsa residenza a Dubai, per poi averla trasferita nel Principato di Monaco. Il soggetto era, quello che potremmo tranquillamente definire, un mago del riciclaggio internazionale con il trasferimento fraudolento di valori. L’anno successivo, invece, nel 2018, il Tribunale di Roma procedeva con l’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti, tra gli altri, della latitante Calderaro, la quale era convivente e compagna dell’imprenditore e che ben 4 anni era risultata completamente scomparsa. Meglio procedevano, d’altro canto, le indagini sul patrimonio: a partire dal 2015, infatti, la Finanza era riuscita a individuare il patrimonio che i due avevano saputo ”schermare” nel corso degli anni, il quale era assolutamente spropositato rispetto alla quasi nullità del reddito dichiarato. De Bono è risultato essere il gestore, diretto o indiretto, di una costellazione di società, italiane e straniere, con sedi in veri e proprio ”paradisi fiscali”. 

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