Home » Ultime Notizie » Auto bruciata alla consigliera Ciolfi: 2 arresti. Era una ritorsione per un abuso edilizio

Auto bruciata alla consigliera Ciolfi: 2 arresti. Era una ritorsione per un abuso edilizio

Pubblicato il

L’incendio all’auto della consigliera di Latina con delega alla marina Maria Grazia Ciolfi era un vero e proprio atto intimidatorio, una vendetta per un abuso edilizio scoperto dalla delegata del sindaco. Ma i Carabinieri hanno scoperto come sono andate le cose e hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nel confronti di M.V. di Velletri, classe 1988, e M.G. di Latina, classe 1978. Gli arrestati sono responsabili, a vario titolo, dei reati di minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento a seguito di incendio e violazione di domicilio. Avrebbero minacciato la consigliera al fine di costringerla ad omettere un atto pubblico. 

Le indagini, sia di natura tradizionale che tecnica, hanno consentito di ricostruire come gli arrestati, in concorso tra loro, M.G., in qualità di mandante e M. V., in qualità di esecutore materiale, usavano minaccia nei confronti del pubblico ufficiale al fine di costringerla ad omettere un atto del suo ufficio.

In particolare  l’atto intimidatorio sarebbe stato posto in essere affinché non venissero sollecitati controlli presso un lotto sull’arenile di Latina, situato in via Valmontorio, di proprietà di M.G. sul quale era stata realizzata una recinzione abusiva in paletti di legno e su cui era stata posizionata una roulotte in violazione alle norme vigenti. Inoltre volevano dissuadere la vittima affinché non influisse negativamente, in ragione degli incarichi ricoperti, sulla pratica edilizia Scia del 2019 afferente la comunicazione dell’avvio dei lavori in argomento. Già nel maggio del 2019 il servizio edilizia privata del Comune di Latina aveva risposto con una diffida dall’eseguire qualsiasi tipo di opera sull’arenile, in quanto in violazione del piano di utilizzazione dell’arenile comunale poiché ricadente nell’area di rispetto dell’esistente piano di depurazione. Inoltre il terreno ricadeva nel Piano particolareggiato comprensorio della marina destinato ad arenile pubblico con vincolo generale di inedificabilità con vincolo idrogeologico. Tale costruzione abusiva, che già era stata oggetto di controllo da parte della Polizia Locale di Latina che aveva provveduto a contestare a M.G. il reato. L’arrestato, come emerso anche nel corso delle indagini, riteneva che era stato eseguito su segnalazione della vittima.

I due arrestati sono stati trasferiti agli arresti domiciliari presso i propri domicili di Latina e Velletri.  

Impostazioni privacy