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AUTOSTRADA PONTINA, TRA ENTUSIASMI E CONTRARIETA’

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nuovaPontinaAutostrada Roma-Latina, continuano le polemiche tra i fautori dell’opera ed i fermamente contrari. Dopo le parole di Enzo Carella, deputato del PD, il presidente delle Autostrade del Lazio e consigliere comunale di Pomezia Luigi Celori conferma il suo entusiasmo per l’opera approvata dal Cipe, mentre il Movimento 5 Stelle chiede chiarimenti al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

“Un plauso all’iniziativa della Regione Lazio – aveva dichiarato qualche giorno fa Carella – di dare il via alla realizzazione dell’autostrada Roma-Latina e della bretella Cisterna-Valmontone, progetto che utilizza 470 milioni riconfermati dal recente Decreto del fare e attiva 2,7 miliardi con il project financing. Si tratta di una fonte di investimento e di ripresa economica straordinaria per il Lazio che risolverà i problemi di viabilità tra Roma e Latina, considerato uno dei tratti più pericolosi d’Italia, quelli dell’attraversamento di vari paesi, cioè Velletri, Lariano, Artena e Valmontone e l’inquinamento asfissiante causato dal traffico pesante. Questa opera realizza anche il collegamento tirreno-adriatico che sarà fonte di sviluppo per il sud del Lazio. Bene quindi al coraggio e alla determinazione del presidente Zingaretti e dell’assessore Refrigeri che vanno avanti anche di fronte alle criticità relative all’ingresso a Roma di questa autostrada a cui verrà data soluzione in corso d’opera”. “Le dichiarazioni degli esponenti regionali e nazionali del Pd – ha commentato questa mattina Celori – evidenziano l’importanza strategica e politica della nuova Roma Latina. E’ stato determinante il lavoro fatto negli ultimi due anni nel riportare il tracciato – come del resto chiedeva il Cipe fino – alla A12 Roma-Civitavecchia. Ricordo che durante le vecchie amministrazioni c’era stato un ‘maneggiamento’ dell’opera che di fatto, facendola terminare a Castel Romano, l’aveva bloccata”. Celori, inizialmente contrario alla realizzazione dell’autostrada (durante la Giunta regionale Marrazzo, negli anni 2008-2009, aveva partecipato a manifestazioni di protesta davanti al Ministero delle Infrastrutture), si è completamente ricreduto. “Ora si potrà partire speditamente. Al bando di prequalifica hanno risposto 6 importanti gruppi e ciò consentirà in tempi brevi di aggiudicare l’opera, invitando a presentare i progetti di realizzazione Sono previsti più di 400 milioni di euro per gli espropri e soprattutto altri fondi per riqualificare la viabilità esterna. In modo particolare l’attuale tracciato che attraversa Pomezia e Ardea, verrà bypassato. Lì sono previsti più di 20 milioni di euro per la sua riqualificazione. Nascerà così la prima tangenziale Pomezia-Ardea con tanto di parcheggi e piste ciclabili. E non essendoci più il problema del restringimento della carreggiata sarà possibile realizzare la copertura e la relativa rotatoria su via dei Castelli Romani. Autostrade del Lazio ha svolto un ottimo lavoro che ha consentito l’approvazione del finanziamento. Ora sarà importante per completare la viabilità del Sud del Lazio portare la bretella Fiano-San Cesareo fino sulla Pontina. L’Anas ha già il progetto finanziato dalla Ue. Questa bretella consentirà di unire tutte e quattro le autostrade (Roma-Firenze, Roma-L’Aquila, Roma-Napoli e Roma-Civitavecchia) creando di fatto parte un secondo raccordo anulare di Roma che ci consentirà di risolvere l’attuale imbottigliamentio tra la Roma-Fiumicino e la Prenestina”.

Di parere assolutamente contrario all’opera il Movimento 5 Stelle: l’amministrazione pometina guidata da Fucci, così come fatto in passato dalla Giunta De Fusco, ha pubblicamente disapprovato l’autostrada, mentre ieri i consiglieri Pernarella, Corrado, Porrello e Denicolò del M5S Lazio hanno depositato un’interrogazione urgente a risposta scritta rivolta al Presidente Zingaretti e all’Assessore Refrigeri riguardante l’affidamento in concessione delle attività di progettazione, realizzazione e gestione del corridoio intermodale Roma-Latina e del collegamento Cisterna-Valmontone. “Il percorso che ha portato a questa decisione – hanno spiegato – è stato contrassegnato dalla scarsa partecipazione e coinvolgimento di tutti gli enti coinvolti, dei comitati e dei cittadini della regione, partecipazione e coinvolgimento richiesto dalla legge per la realizzazione di opere di queste dimensioni, come si riscontra anche dalle dichiarazioni apparse sui quotidiani di alcuni sindaci d’importanti città che subiranno notevoli ricadute sull’assetto territoriale, viario e urbanistico”.  “Il 2 agosto – hanno proseguito gli esponenti del M5S – il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha sbloccato i fondi per la realizzazione dell’opera e negli scorsi giorni numerosi esponenti della maggioranza e dell’opposizione si sono sperticati nel riconoscere i presunti meriti e vantaggi di quest’infrastruttura per la mobilità e per l’economia laziale. Questa reazione positiva diffusa a mezzo stampa stride con le dichiarazioni di Refrigeri e dei componenti della commissione VI – Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica, che nella prima metà di giugno, in sede di audizione con il comitato “No al corridoio, per la metro leggera, dichiaravano: “Il progetto attuale di collegamento fra Tor de’ Cenci e l’A12 è improponibile” (F. Refrigeri); “Serve una programmazione complessiva della mobilità” prospettando una rete moderna di collegamento su ferro (E. Panunzi PD e presidente VI commissione); “Lazio ha bisogno di infrastrutture, ma il progetto presentato è sbagliato, soprattutto per quanto riguarda il tratto fra Tor de’ Cenci e l’A12” (E. Forte PD vicepresidente commissione VI). Il M5S Lazio s’interroga sulle cause che hanno portato a un’inversione di rotta nei pensieri dell’assessore ed esorta Refrigeri e Zingaretti a fornire informazioni, nel più stretto tempo possibile, sulle vere intenzioni della giunta regionale in merito ai tratti di autostrada in oggetto, sulla predisposizione di un Piano Regionale della Mobilità e sul rispetto dei dettami in ordine allo Studio di Impatto Ambientale necessari per un’opera di questo tipo. Auspicando l’adozione di un modello che incrementi il trasporto su ferro, osserviamo con stupore e con preoccupazione la prospettiva di vedere aree protette occupate da viadotti e svincoli e di usare il denaro pubblico per un’infrastruttura controversa come quella che sarà finanziata dal CIPE”.

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