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Banda della Magliana, arrestato Guglielmo Sinibaldi: fu l’uomo di fiducia del Freddo

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Guardia di Finanza

Nuovo arresto tra le file degli ex membri della Banda della Magliana: in manette a Roma il latitante Guglielmo Sinibaldi.

Vecchia foto di Maurizio Abbatino
Maurizio Abbatino, ex boss della Banda della Magliana – Ilcorrieredellacitta.com

Ancora arresti cadono sugli ultimi elementi legati alla Banda della Magliana, ovvero una delle storiche organizzazioni criminali che s’imposero sul territorio di Roma tra gli Anni ’70 e ’90. In manette è finito, dopo dieci anni di indagini interminabili, Guglielmo Sinibaldi: storicamente, l’uomo era considerato la persona di fiducia di Maurizio Abbatino, meglio conosciuto come il Freddo.

L’arresto di Guglielmo Sinibaldi, ex membro della Banda della Magliana

Sinibaldi, pur se attivo nel giro criminale di Roma, da dieci lunghi anni era in stato di latitanza. Dal 2010, l’uomo per le istituzioni era diventato quasi un fantasma, con solo minuziose indagini che erano riuscite a ricostruire l’attività illecita del soggetto sul territorio della Capitale in questo periodo storico. Un impero criminale che, con atti alla mano, non era mai del tutto tramontato nella Città Eterna per l’uomo. 

L’arresto di Guglielmo Sinibaldi

Sinibaldi è stato catturato in queste ore lì dove aveva cominciato il proprio percorso criminale, ovvero tra le zone della Magliana e il Monte Testaccio. A portarlo in stato di arresto è stata la Guarda di Finanza, che dopo anni di indagini ha messo in piedi un blitz nell’area di Roma Sud per catturare il pericolosissimo latitante romano. 

Sulla testa dell’uomo, infatti, pendeva un mandato d’arresto dal 2021, come richiesto dalla Procura di Chieti. Negli ultimi anni, il soggetto era stato condannato per diversi reati, tra cui spiccavano episodi legati alla truffa, la ricettazione, l’insolvenza fraudolenta e il furto. 

La condanna per evasione fiscale

In un uomo che possiamo ritenere centrale nelle vicende legate allo scioglimento della Banda della Magliana, e che probabilmente conosce anche importanti verità sulla Strage di Bologna, l’ultima accusa è legata all’evasione fiscale. Sulla sua testa, infatti, sono pesante presunte irregolarità presso un’azienda edile attiva nella zona di Valmontone, cui l’uomo era legato come vero manager, nonostante l’utilizzo di prestanome per dirigere l’attività imprenditoriale. 

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