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Barocco vilipeso a Roma: una biglietteria nella facciata del Borromini

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Botticelle sì, botticelle no. Botticelle “ni”. Mentre sembra non avere fine il braccio di ferro tra la Giunta Capitolina e il racket dei vetturini, a Roma in un clima sempre più arroventato – e non solo per i cavalli –  spunta nel caos estivo della Capitale l’ennesimo scempio.

Il grido d’allarme proviene questa volta da un gruppo di artisti e operatori culturali del centro storico, inorriditi dalla comparsa a sorpresa di una rivendita di biglietti, pass museali e ricariche telefoniche nel cuore della città. E precisamente a Piazza Navona, accanto alla Chiesa di sant’Agnese in Agone. Un vero e proprio negozio ricavato nella facciata del Borromini.

“Non capisco chi possa aver dato il permesso per inaugurare un simile obbrobrio”, si legge tra i commenti in calce a un post comparso ieri su Facebook.

Perché qualcuno, a questi signori, la licenza deve pur averla concessa. 

Il locale, denominato “Touristation”, è stato realizzato infatti nel Collegio Innocenziano eretto sul prospetto occidentale di Piazza Navona, all’angolo con via di Sant’Agnese. La costruzione – meglio nota come Palazzo Doria Pamphili – fu progettata dal Borromini nel XVII secolo e rappresenta l’ultima opera edilizia del grandioso progetto intrapreso dalla famiglia Pamphili cui si deve il carattere barocco della celebre piazza. 

Il Collegio era destinato ad ospitare il clero della Chiesa di sant’Agnese e la biblioteca della nobile famiglia romana. 

Vedere oggi spuntare questa moderna bruttura tra le mura antiche è per tutti coloro che vi passano davanti, ma soprattutto per i romani, un colpo al cuore.

Un po’ come lo fu – nel gennaio dello scorso anno – il gazebo montato abusivamente da un albergo privato sopra la Basilica di Sant’Agnese in Agone. A seguito di un sopralluogo congiunto di tecnici del I Municipio, una squadra di vigili e funzionari della Sovrintendenza il vistoso dehors fu allora rapidamente rimosso dalla chiesa gioiello del barocco romano.

Ma anche a voler essere ottimisti, questa volta la faccenda appare assai più seria e complicata.

Povero Borromini preso di mira, sembra, dagli speculatori. Persino il Bernini, suo leggendario rivale, stavolta, sarebbe d’accordo con lui. 

Rosanna Sabella

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