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Borgo di Pratica di Mare, le associazioni contro il sindaco di Pomezia: ‘Cosa aspetta a buttare giù il cancello?’

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Cancello del Borgo di Pratica di Mare, è polemica dopo le dichiarazioni del sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà. A sollevare la questione le Associazioni “La Lente” e “Latium Vetus”, che esprimono il loro parere in merito attraverso una nota stampa che pubblichiamo integralmente.

“Lo scorso 05 febbraio 2020 il TAR del Lazio ha rigettato la richiesta della Nova Lavinium S.r.l., di sospendere l’efficacia della nota del Catasto che asserisce la proprietà pubblica delle strade del Borgo medievale di Pratica di Mare – accogliendo così le tesi dell’Associazione La Lente e di Associazione Latium Vetus.

Ad essere confermata, da parte dei giudici amministrativi, non è però stata solo l’efficacia delle valutazioni del Catasto ma anche quella dell’ordinanza firmata il 13 novembre scorso dal dirigente all’urbanistica del Comune di Pomezia e relativa sospensione lavori (proprio a causa della presunzione di assenza del titolo legale di proprietà da parte della Nova Lavinium): attualmente quindi non è più in essere il cantiere sulle strade di Pratica di Mare!

Ci si chiede quindi, legittimamente: perché non si procede alla immediata rimozione del cancello? Surreale e di difficile comprensione risulta pertanto la dichiarazione del Sindaco di Pomezia, tutt’ora alla ricerca di non meglio precisate chiarificazioni. Quali più di quelle che ha già avuto dal Catasto?

Queste le parole del Sindaco di Pomezia: “…l’ordinanza del Comune emanata a novembre scorso rimane in piedi, così come tutte le altre iniziative messe in campo per chiarire definitivamente la titolarità nonché l’effettiva destinazione sia delle aree interne al Borgo di Pratica di Mare … La questione dovrà essere approfondita in opportuna sede di merito. Rimaniamo quindi a completa disposizione degli enti coinvolti e continuiamo a lavorare per dare finalmente risposte chiare e definitive alla cittadinanza”.

Cosa significa? Nutriamo il dubbio possa voler dire che l’ordinanza di sospensione lavori rimarrà in piedi senza la successiva ordinanza di rimozione del cancello.

La tutela dell’interesse dei cittadini (compreso il loro diritto di fruire delle aree pubbliche) dovrebbe costituire l’obiettivo prioritario di ciascuna Amministrazione Comunale e quindi anche di quella del Comune di Pomezia.

A distanza di quasi 4 anni, viceversa, non è ancora dato sapere quali siano le reali intenzioni di questa Amministrazione e di alcuni dirigenti amministrativi e per quanto tempo ancora possa ritenersi lecito ed accettabile un atteggiamento incomprensibilmente dilatorio nel procedere alla immediata riapertura del Borgo medievale di Pratica di Mare.

La pazienza delle associazioni è terminata. La sospensione lavori non può essere procrastinata in maniera indefinita. Nell’evenienza in cui ci si trovasse al cospetto di atti amministrativi non pienamente rispondenti delle prescrizioni di legge, questi troveranno l’immediato contrasto delle associazioni anche al fine di accertare le eventuali responsabilità, tanto a carico dei rappresentanti politici quanto dei funzionari amministrativi del Comune di Pomezia. Il cancello deve essere rimosso!

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