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Carceri nel caos, due morti in un giorno e rivolte nel carcere di Viterbo: cosa sta succedendo

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Carcere

Ancora caos nelle carceri presenti sul territorio della Regione Lazio. Nelle ultime 24 ore, la Polizia Penitenziaria riporta il decesso di due detenuti: uno presso la struttura di Regina Coeli e un altro presso il Mammagialla di Viterbo. Se nella casa circondariale della Tuscia il detenuto è morto per malore, a Roma si è trattato del suicidio di un ragazzo di 21 anni, affetto da gravi patologie mediche. 

Situazione fuori controllo nelle carceri della Regione Lazio

A Roma, un ragazzo di 21 anni si è tolto la vita questa notte. Il giovane era affetto da scabbia, con le condizioni di salute e la prigionia che potrebbero avergli fatto scaturire la propensione verso il suicidio. Già nei giorni scorsi, si era aperto un discorso sulla struttura di Regina Coeli, con il sindaco Roberto Gualtieri che vorrebbe la chiusura definitiva del carcere per motivi strutturali. 

Il detenuto morto per malore nel carcere di Viterbo

Sempre nell’arco delle scorse 24 ore, un detenuto è morto anche al carcere Mammagialla di Viterbo. L’uomo avrebbe avuto un infarto nella notte, venendo trovato senza vita solo il giorno successivo dopo il quotidiano controllo della Polizia Penitenziaria in cella. Anche all’interno di questa struttura detentiva, gli agenti penitenziari avevano sottolineato la mancanza di adeguato controllo per i detenuti. 

Continuano le rivolte all’interno del carcere di Viterbo

In una situazione che avevamo già sollevato nei giorni scorsi, continua l’emergenza detenuti all’interno del carcere di Viterbo. Nella struttura del Mammagialla, gli agenti della Polizia Penitenziaria segnalano la seconda rivolta dei detenuti in meno di una settimana. A creare lo scompiglio una banda di sei marocchini, che avrebbe comportato anche il malore per l’altro detenuto morto nello stesso istituto penitenziario.

In una situazione valutata come “fuori controllo” dagli stessi agenti, si può parlare di aperta guerriglia nei corridoi carcerari: i detenuti ribelli organizzano imboscate e incendi per rompere gli equilibri all’interno della struttura. 

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