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Caso Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: “Non chiedo scusa per le parole su Giovanni Paolo II, lui sapeva”

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pietro orlandi e silvia toffanin a verissimo

Sulle parole per il caso di Emanuela Orlandi, suo fratello Pietro non chiede scusa. Infatti, non rimangia nessuna dichiarazione data alla pubblica stampa, rivendicando ancora una volta come Karol Józef Wojtyła, ovvero Papa Giovanni Paolo II, sapesse tutto sulla scomparsa di sua sorella e nel tempo abbia sempre preferito tacere la verità sulla scomoda questione che interessava – e interessa ancora – gli Affari di Stato del Vaticano. 

La posizione del fratello Pietro sul caso di Emanuela Orlandi

Pietro Orlandi è una furia al programma Verissimo, in onda su Canale 5 e condotto da Silvia Toffanin. Sono infatti parole di fuoco quelle contro Giovanni Paolo II, che vede tra i responsabili per “aver fatto cadere il silenzio attorno alla misteriosa scomparsa di sua sorella Emanuela”. Questa, dice, una verità purtroppo conosciuta da troppe persone che giravano intorno al Santo Padre nelle stanze vaticane. Ha proseguito nella trasmissione: “Non mi scuso per le frasi su Giovanni Paolo II perchè non ho offeso mai nessuno, ho ritenuto opportuno fare ascoltare un audio, poi che io abbia detto quella frase, che Wojtyla usciva di nascosto, è una frase che dicevano tutti quanti, non era considerata una cosa grave però qualcuno ha voluto legare questa situazione alle parole di questo componente della banda della Magliana”. 

Il Vaticano nasconde la verità sul caso di Emanuela?

Pietro Orlandi prosegue nella sua intervista fatta da Silvia Toffanin: “Io sono sempre stato convinto che lui sapesse che cosa era successo a Emanuela, ricordo quando venne a casa da noi e ci parlò di terrorismo internazionale, ci assicurò che avrebbe fatto il possibile ma poi permise al silenzio e all’omertà di calare su questa vicenda, ha mantenuto il silenzio fino alla fine, così è successo per Ratzinger e Papa Francesco lo ha fatto per dieci anni, forse ora hanno capito che il silenzio non è servito, questi 40 anni passati non posso però dimenticarli e la parola perdono l’ho cancellata dal vocabolario”.

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