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Caso Emanuela Orlandi, la Procura riapre le indagini: a quali misteri bisognerà rispondere?

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Sula caso di Emanuela Orlandi, da ormai quant’anni aleggiano miti e leggende. Le indagini portate avanti fino a oggi, mai hanno scoperto nulla di concreto riguardo la misteriosa scomparsa della ragazza cittadina del Vaticano. Complici tante dinamiche, a cominciare dalle scarse tecnologie investigative dell’epoca, i tentativi di depistaggio, un periodo storico complesso per l’Italia e il Vaticano, oltre poi una dimensione politica che creava oggettivamente un tappo sulle indagini.

Dove ricercare la verità sul caso di Emanuela Orlandi?

Bisogna partire da una sicurezza, forse l’unica che si ha dal fatto accaduto alla ragazza: la sua scomparsa. Emanuela il giorno che scomparve, si recò nella zona del Centro Storico di Roma per prendere parte a delle lezioni di musica. Infatti era flautista, con un insegnante che l’avviava alla conoscenza dello strumento presso un locale nei pressi di piazza Navona. Qui incontrerebbe due persone, un uomo e probabilmente una donna, che le offrono dei soldi per fare del volantinaggio: chi erano? Rientrano nel problema che avrebbe fatto tardare Emanuela ad avvicinarsi all’autobus per tornare a casa?

Dall’enigma di Giovanni Paolo II alla massoneria

Dietro la questione di Emanuela Orlandi, ruotano tante logiche. Da un rapimento messo in piedi per i problemi finanziari dello IOR, a un regolamento di conti tra la Banda della Magliana e lo stesso Stato vaticano. Ci sarebbe anche la pista di Mehmet Ali Ağca, ovvero l’attentatore che cercò di uccidere Giovanni Paolo II. Suo sarebbe il collegamento con “l’Amerikano”, fantomatico personaggio telefonico che prometteva di tenere il corpo della Orlandi e un’altra ragazza scomparsa: Mirelli Gregori. Tante situazioni e un unico comune personaggio che confluisce in tutti questi casi, Papa Giovanni Paolo II. Lo stesso Karol Józef Wojtyła che renderà pubblico al mondo questo caso di scomparsa, definendolo “rapimento” durante un Angelus.

La spinosità del caso Orlandi

Che non sia semplice da affrontare il caso, è semplice immaginarlo. Dopotutto, nessun Papa annuncia una simile sparizione tramite l’Angelus, al contrario di quello che avvenne con Emanuela Orlandi. Poche parole di monito, ma che ben delinearono una condizione di complotto in cui era, a modo suo, immersa la Santa Sede. Proprio gli investigatori vaticani, con i magistrati italiani, dovranno ricostruire il caso legato alla scomparsa della ragazza. Riusciranno a trovare nuove verità?

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