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Cavallo ‘crolla’ a Fontana di Trevi: “Lo sfruttamento non è un semplice incidente”

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Cavallo accasciato

Quello che è successo a Fontana di Trevi non è un episodio che può passare inosservato. All’improvviso, davanti agli occhi di tutti, un cavallo ‘da carrozza’ si è accasciato su un marciapiede. Tantissime le polemiche a seguito e pronta la risposta del conducente che però non convince LAV che chiede, per l’ennesima volta, di dismettere definitivamente il servizio delle carrozze trainate da cavalli. 

La risposta al presidente Angelo Sed 

Come abbiamo spiegato qui, il presidente Angelo Sed, a LaRepubblica, ha dichiarato che il cavallo non ha avuto nessun malore e che non poteva essere un problema legato al caldo. Bensì, “il cavallo è inciampato ed è scivolato mentre cercava di mangiare qualcosa”. LAV però non ci sta e tramite un comunicato vorrebbe far chiarezza. 

“L’incidente accaduto conferma la situazione di grave sofferenza subita dai cavalli che trainano le carrozze nel centro di Roma. È evidente che in determinate condizioni di lavoro i cavalli sono maggiormente esposti a scivolamenti e colpi di calore e che quindi la questione deve essere affrontata abolendo la trazione animale a livello nazionale. 

Non si tratta di una semplice casualità, come dichiarato da Angelo Sed, presidente della Nuova Associazione vetturini romani, ma della tragica conseguenza delle condizioni intollerabili in cui lavorano questi animali. L’attività delle botticelle non è compatibile con l’etologia dei cavalli .

Lo sfruttamento a cui vengono sottoposti questi animali in turni faticosi sotto il sole, pesantemente bardati, è intollerabile. Non abbiamo bisogno delle botticelle. Questa violenza può essere superata solo con la dismissione delle botticelle ha affermato la sede di Roma di LAV.

 

 

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