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Chi è Beniamino Zuncheddu, il pastore assolto dopo 33 anni perché innocente

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Beniamino Zuncheddu

E’ stato assolto ed è libero Beniamino Zuncheddu, l’uomo in carcere da 33 anni per la strage del Sinnai del gennaio del 1991. Lo hanno deciso i giudici della Corte d’Appello di Roma al termine del processo di revisione, che si è svolto venerdì 26 gennaio 2024. L’ex pastore stava scontando una pena all’ergastolo.

Zuncheddu
Un momento dell”ultima udienza del processo di revisione, davanti alla Corte d’Appello di Roma, che ha deciso la posizione di Beniamino Zuncheddu – ilcorrieredellacitta.com

È la fine di incubo“. Così Beniamino Zuncheddu dopo l’assoluzione delle corte d’appello di Roma al termine del processo di revisione per la strage di Sinnai. La sentenza è stata accolta da un lungo applauso. Assoluzione è stata decisa con la formula “per non avere commesso il fatto”.

Le parole del legale di Beniamino Zuncheddu

Beniamino è una persona incredibile che non meritava quello che ha subito“. Lo ha affermato Mauro Trogu, difensore di Beniamino Zuncheddu, commentando la assoluzione decisa dalla Corte d’Appello di Roma.”Abbiamo studiato tanto con i consulenti che mi hanno supportato – ha aggiunto – ci siamo convinti nell’intimo dell’innocenza di Beniamino: le carte parlavano di prove a carico assolutamente contradditorie, le indagini difensive hanno dimostrato la falsità di quelle prove. E poi perché abbiamo conosciuto Beniamino. Io auguro a chi abbia anche solo un minimo dubbio di berci un caffè insieme e questo dubbio verrà cancellato”.

Beniamino Zuncheddu
Beniamino Zuncheddu dopo essere stato scarcerato con la sua famiglia a Cagliari, 25 novembre 2023 – ilcorrieredellacitta.com

La Corte di Appello di Roma nel dispositivo di assoluzione per Beniamino Zuncheddu ha inoltre disposto la trasmissione degli atti alla procura di piazzale Clodio in relazione a tre testimonianze rese in aula, tra cui quella dell’ex poliziotto che si occupò delle indagini all’epoca. Le motivazioni della sentenza del processo di revisione saranno depositate entro 90 giorni.

Cosa è successo nel 1991

Tra le montagne di Sinnai, in provincia di Cagliari, in un ovile furono uccisi a colpi di fucile Gesuino Fadda, 56 anni, il figlio Giuseppe, di 24 anni e Ignazio Pusceddu, 55enne, che lavorava alle dipendenze dei due. Nell’agguato rimase gravemente ferito anche Luigi Pinna, all’epoca dei fatti 29enne, il genero di Fadda. Gli inquirenti puntarono dal primo momento su antiche crepe tra gli allevatori della zona e in particolare tra la famiglia Fadda e quella degli Zuncheddu che gestivano un altro ovile.

Secondo gli investigatori, l’autore della strage arrivò a bordo di uno scooter, con il volto semicoperto da una calza, e sparò prima a Gesuino Fassa, che si trovava nella strada di accesso all’ovile, per poi risalire in direzione del recinto di bestiame per fare fuoco in direzione del figlio Giuseppe. Pusceddu fu invece ucciso mentre si trovava all’interno di una baracca insieme a Pinna.

Beniamino Zuncheddu venne fermato dopo pochi giorni dalle forze dell’ordine ma le indagini arrivarono ad una svolta nel febbraio di quell’anno dopo che Pinna indicò Zuncheddu, all’epoca dei fatti 27enne, come l’autore dell’agguato. In base alle affermazioni del supertestimone, l’indagato, che si è sempre dichiarato innocente, è stato condannato all’ergastolo e solo dopo molti anni ha ottenuto la semilibertà.

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